La Toscana festeggia il governo Meloni: tre anni di stabilità politica e crescita economica

tre anni governo meloni prato

A Prato ospiti illustri e centinaia di persone all’evento celebrativo del primo esecutivo italiano guidato da una donna. “Nello stesso periodo la coalizione di centrodestra ha visto crescere il proprio consenso perché abbiamo portato al governo il buon senso”

Negli scorsi giorni il governo Meloni ha tagliato due simbolici traguardi: il terzo anniversario dalla sua entrata in carica e il raggiungimento del terzo posto tra gli esecutivi più longevi nella storia repubblicana. Tre anni nei quali l’Italia ha ritrovato stabilità politica interna, crescita economica e una nuova centralità a livello internazionale.

Obiettivi raggiunti che meritano di essere ricordati e raccontati. Con questo scopo Fratelli d’Italia ha organizzato una serie di eventi regionali alla presenza di esponenti del governo e rappresentanti della classe dirigente a livello politico e istituzionale. Ciclo di eventi che in Toscana ha fatto tappa a Prato, con un partecipatissimo incontro a cui ho partecipato assieme al Ministro della Cultura Alessandro Giuli, al sindaco di Pistoia e recentissimo candidato del centrodestra alle elezioni regionali Alessandro Tomasi, oltre a parlamentari, consiglieri regionali, comunali e dirigenti di Fratelli d’Italia e del centrodestra. L’occasione per fare il punto sugli obiettivi raggiunti e quelli in agenda per i prossimi due anni di governo Meloni. Come ha ribadito il Presidente Giorgia Meloni, la strada è tracciata, la percorreremo fino in fondo.

“L’Italia cresce perché abbiamo portato il buon senso al governo”

Centinaia di persone a Prato per l’evento celebrativo dei tre anni del governo Meloni. Abbiamo festeggiato tre anni in cui l’Italia ha vissuto una stagione di stabilità politica, i cui frutti si vedono anche nei risultati economici. È la prima volta nella storia della Repubblica che, dopo tre anni, la coalizione e i partiti che sostengono il governo godono di un consenso persino superiore a quello iniziale. In passato governare significava spesso logorarsi e perdere consenso; oggi, invece, Fratelli d’Italia continua a crescere, così come i nostri alleati di Forza Italia, della Lega e di Noi Moderati.

Cresce l’Italia e cresce il centrodestra. La nostra coalizione, governando, ha visto aumentare il proprio consenso. Perché? Perché abbiamo portato al governo il buon senso, quello che si definisce il senso del buon padre di famiglia, o, in questo caso, possiamo dire, di una buona madre di famiglia. È la la prima volta nella storia della Repubblica Italiana che le coalizioni che sostengono un governo, i partiti che sostengono il governo hanno più consenso dopo tre anni di governo di quando hanno iniziato. Risultati importanti, quelli raggiunti, e altrettanto importanti gli obiettivi futuri.

Riforma della giustizia, manovra economica, premierato: il governo Meloni non si ferma

Tra gli obiettivi il più imminente è quello della riforma della Giustizia. A Prato, per l’evento celebrativo dei tre anni del governo Meloni ho ricordato che martedi è in programma un evento storico per l’Italia: l’ultimo voto per la riforma della giustizia. Chiederanno i referendum. Ma non saremo sprovveduti come Matteo Renzi. Non diremo ‘se perdiamo andiamo a casa’.

Perché la nostra permanenza al governo non dipende dal risultato di un referendum. La nostra non è una riforma contro i magistrati, che sono degli eroi, come Falcone e Borsellino che sono stati l’onore di questa nostra Italia, ma una riforma per i magistrati. Una riforma, quella giustizia, che sarà seguita da un’altra, anch’essa importante: quella sul premierato, da condurre in porto entro la fine della legislatura. Perché all’Italia serve la certezza che chi vince le elezioni governa e chi le perde fa opposizione; non possiamo più tornare ai tempi della instabilità e di chi tradisce le promesse fatte in campagna elettorale.

Altro appuntamento prossimo e di grande importanza quello con la Legge di Bilancio. Una manovra che sarà la migliore possibile, con interventi su sanità, lavoro, imprese, famiglia. Certo, si sarebbe potuto fare di più se non ci fosse stata disastrosa eredità del superbonus, che pesa solo per quest’anno 40 miliardi.  Ma nonostante questo pesante fardello il governo Meloni dà risposte concrete con responsabilità ed equilibrio. A differenza di quanto facevano i partiti nel passato non stiamo dando soldi per raccogliere consensi. Il consenso ce l’abbiamo grazie alla nostra serietà e le tasse degli italiani le spendiamo in modo responsabile. Cosa che finalmente serviva all’Italia.

Oltre a riforme e Manovra il centrodestra altri sono gli interventi a cui il centrodestra sta lavorando per venire incontro alle esigenze dei cittadini. Tra questi quello a tutela delle Forze dell’Ordine. Nei prossimi giorni presenteremo ufficialmente in Parlamento la legge che abbiamo preparato contro anche quella follia dell’atto dovuto, non esisteranno più gli atti dovuti riguardo all’automatismo che prevede il coinvolgimento degli agenti delle forze dell’ordine che fanno il loro mestiere.

Giuli: “Esigenze del territorio al centro del nostro agire”

Ospite d’onore all’evento celebrativo dei tre anni del governo Meloni di Prato il Ministro della Cultura Alessandro Giuli. “Tre anni non sono che l’inizio se questo è l’andamento. Noi premiamo ciò che è giusto e ciò che vale e sbaracchiamo tutte le rendite pregresse. La sinistra con quella rendita drena ancora voti. Ma ora al governo c’è una buona destra. Consenso popolare e amministrazione del potere sono tornati ad abbracciarsi. E noi ci stiamo aggiungendo il sapere. Consenso, potere e sapere sono le chiavi su cui si basa la stabilità e la credibilità di questa classe dirigente. La coalizione oggi al governo ha restituito all’Italia il primato sulla scena pubblica mondiale. Siamo diventati imprescindibili per gli equilibri geopolitici, economici e strategici del Mediterraneo e del mondo”, ha detto Giuli tracciando un bilancio dell’operato del Governo, in particolare nel settore della Cultura.

“Pensiamo come uomini e donne d’azione e agiamo come uomini e donne di pensiero. È molto semplice. E facciamo in modo che le esigenze del territorio siano sempre al centro del nostro agire. Quest’ultima parola si chiama amore: amore per la propria patria, per la propria regione, per le proprie città. Non avevano capito che era finita la stagione del divorzio tra consenso e potere. Pensavano che saremmo stati dei lanzichenecchi alle prese con il mondo culturale. Noi premiamo ciò che vale, sbaraccando le vecchie rendite. Siamo ordine, sicurezza, qualità e conti pubblici garantiti da un controllo minuzioso. Siamo passati dalle fabbriche di rendite all’azione sul territorio”, ha incalzato il Ministro della Cultura, prima di dedicare un passaggio alla Toscana.

 “Quella che viene chiamata Toscana ‘rossa’ oggi si è rifugiata in un cubo nero che deturpa l’orizzonte di Firenze. Ma la sua rendita si sta esaurendo. Perché ora governa una buona destra, e i risultati si vedono”, ha concluso il Ministro della Cultura, cedendo la parola proprio al sindaco di Pistoia.

Tomasi: “Governo Meloni ha fatto più di tutti gli altri”

L’evento celebrativo dei tre anni del governo Meloni organizzato in Toscana ha visto anche l’intervento di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e candidato governatore per il centrodestra alle Regionali di metà ottobre. Un intervento che non poteva non toccare la polemica accesa dalla sinistra toscana sulle impugnazioni di alcune leggi regionali.

“È una sciocchezza che il governo è nemico della Toscana. Loro si riempiono la bocca della Costituzione, ma quando una legge non si ha competenza per farla è giusto far ricorso”, ha detto Tomasi prima di plaudire all’operato dell’Esecutivo e indicare un obiettivo per le classi dirigenti di Fratelli d’Italia e del centrodestra. “Abbiamo la necessità di dare una spinta al Presidente del Consiglio dal basso, non possiamo adagiarci su Giorgia Meloni. Questo governo ha fatto più di tutti gli altri governi, ma se pensiamo che la baracca deve stare tutta su di lei si fa torto a tutti, anche a lei”, ha concluso Tomasi