«Ricci? I cinque stelle pur di salvare Fico lo sosterranno». La mia intervista a la Repubblica

Vedrete come, nei prossimi giorni, i 5stelle – pur di avere Fico in Campania – non avranno più come stella polare di riferimento “l’onestà”, ma l’associazione che riceveva i soldi dal Comune amministrato da Ricci

di Antonio Fraschilla

Donzelli per voi Ricci deve o no ritirare la candidatura?

«La sua vicenda giudiziaria non ci riguarda. Non è nostro interesse scegliere il nostro avversario, sono problemi della sinistra. Noi sosteniamo il buon lavoro fatto nelle Marche da Acquaroli. Francesco ha governato in maniera ineccepibile».

Ma allora perché i sondaggi darebbero Ricci avanti rispetto ad Acquaroli?

«Questa è una bufala. Tutti i sondaggi pubblicati ci danno avanti: tranne uno di una casa demoscopica sconosciuta ai più, che i giornali seri hanno perfino scelto di cancellare dai loro siti online».

Lei scommette sul fatto che Conte alla fine sosterrà Ricci. Perché non dovrebbe farlo, visto che nemmeno per voi l’indagine è un problema?

«Perché l’intransigenza del Movimento è come l’alta marea, scompare e riappare, citando Venditti: ma non per le fasi lunari, bensì per i loro interessi specifici».

Ribadite che non farete campagna elettorale sulla vicenda giudiziaria, ma in tv Italo Bocchino, che avete affiancato ad Acquaroli, ben prima dell’avviso di garanzia parlava di sorprese in arrivo su Ricci. Come faceva a saperlo?

«La sinistra alza polveroni per nascondere le sue debolezze. In alcune interviste abbiamo letto che l’ex presidente delle Marche, Luca Ceriscioli, sosteneva di sapere che sarebbe arrivato l’avviso di garanzia a Ricci, sostenendo di averne appoggiato ugualmente la candidatura. A Pesaro sapevano tutti dell’indagine: se lo sapevano a sinistra, perché a destra non avrebbero dovuto?».

Non è che siete diventati garantisti perché avete al governo i casi Santanchè e Delmastro?

«Noi crediamo che non debbano essere i magistrati a decidere chi deve far parte della classe dirigente di un Paese. Delmastro, che sono certo sarà assolto nonostante la condanna in primo grado, riceve complimenti per la lotta alla mafia e resterà al suo posto. Come pure ci sono persone che abbiamo allontanato dal nostro partito senza un avviso di garanzia. Ecco, noi siamo molto severi nelle scelte della nostra classe dirigente e non deleghiamo ai magistrati».

Perché allora per Giuseppe Sala a Milano il presidente del Senato Ignazio La Russa ha chiesto le dimissioni?

«Il sindaco dovrebbe dimettersi perché Milano è stata devastata dalla sua politica: ha consegnato la città a delinquenti e maranza, allontanando i milanesi storici. E reputiamo un pessimo amministratore anche Ricci».

Il governo non ha indetto l’election day per le regionali: c’è chi sostiene che temiate di perdere in diverse Regioni, preferendo diluire la sconfitta. È così?

«Non spetta al governo scegliere la data, ciascuna Regione decide la propria. Quindi nessun timore. Noi, sulle sei Regioni al voto, partiamo da un 4 a 2 e vedremo come finirà».

Restando alle regionali, ancora non avete un candidato ufficiale se non l’uscente Acquaroli. FdI quali Regioni rivendicherà nella coalizione?

«Non poniamo problemi di bandierine: se dovessimo porli, tutte le Regioni al voto spetterebbero a Fratelli d‘Italia, visto che oggi ne governiamo meno di Lega e FdI. Ma non è questo il punto, siamo generosi come – siamo certi – lo saranno gli alleati. E a breve decideremo i nomi scegliendo i migliori»