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“Irregolarità nella gestione dei migranti”, Mimmo Lucano condannato a risarcire 531 mila euro

La condanna della Corte dei Conti di Catanzaro: 4,2 milioni di euro di risarcimento allo Stato per gravi negligenze dannose per l’Erario nella gestione dei centri d’accoglienza

La Corte dei Conti di Catanzaro ha condannato ben 40 soggetti, tra cui l’eroe della sinistra e il paladino dell’accoglienza indiscriminata, Mimmo Lucano, per aver causato un danno erariale da 4,2 milioni di euro. C’è chi lucra sull’immigrazione clandestina e chi combatte i trafficanti di esseri umani.

Mimmo Lucano condannato al pagamento di 532 mila euro

Maxi risarcimento per oltre 4,2 milioni di euro in favore dello Stato. Lo ha stabilito la Corte dei Conti di Catanzaro, con la sentenza di condanna emessa lo scorso 10 ottobre nei confronti di 40 soggetti, tra ex amministratori di enti locali calabresi e di società cooperative e associazioni aventi sede in provincia di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria. Tra questi, anche l’allora sindaco di Riace Mimmo Lucano, rieletto a giugno 2024 alla guida del borgo simbolo dell’accoglienza indiscriminata e attualmente parlamentare europeo per la sinistra.

L’inchiesta della Corte dei Conti riguarda la convenzione “Emergenza Nord Africa”, gestita dalla Protezione civile, e la gestione dei centri di accoglienza per migranti in Calabria tra aprile 2011 e dicembre 2012. Tra i comuni accusati c’è anche quello amministrato dal paladino dei migranti, Mimmo Riace, condannato a risarcire 531 mila euro alla Presidenza del Consiglio dei ministri. 

Favorivano i soggetti affidatari nei bandi per la gestione dei migranti

Secondo l’accusa, Salvatore Mazzeo, dirigente pro-tempore del Settore Protezione civile della Regione Calabria e delegato per la gestione dell’emergenza, aveva mantenuto una condotta dolosamente preordinata a favorire i soggetti affidatari, affidando il servizio di gestione dei centri di accoglienza a favore di società cooperative e consorzi costituiti in data successiva alla presentazione delle offerte.

Inoltre, Mazzeo aveva “accordato affidamenti a strutture prive di esperienza nel settore, pur se richiesta dalle norme di regolamentazione al momento della sottoscrizione della convenzione, e/o che addirittura non avevano ancora la disponibilità di immobili nei quali allocare i migranti; eseguito la liquidazione di corrispettivi palesemente sovrastimati rispetto alla ricettività formale risultante dagli accertamenti svolti, riconoscendo ai soggetti affidatari un compenso per posti convenzionati ma non occupati; favorito attraverso accordi intercorsi con le società affidatarie, alcune strutture, concordando la possibilità di riconoscere alle stesse, senza alcuna motivazione a supporto della scelta, il corrispettivo giornaliero massimo per ogni singolo migrante; concesso affidamenti ad Enti locali senza che gli stessi avessero presentato alcuna offerta, ricevendo compensi senza emettere fatture o documenti equipollenti”.

Insomma, c’è chi lucra sull’immigrazione clandestina e chi combatte i trafficanti di esseri umani. Noi siamo fieri del nostro lavoro e continueremo a fare ciò che ci hanno chiesto gli italiani: difendere i confini.