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Allarme droga: 960mila assuntori solo tra i giovanissimi

I dati sul rapporto annuale dei consumi di droghe in Italia sono allarmanti: aumenta l’uso di droghe, soprattutto tra i giovanissimi, e cresce la tolleranza da parte dei genitori

I numeri che emergono dall’ultima Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze sono preoccupanti. Infatti, si registra la crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani tra i 15 e i 19 anni rispetto all’anno precedente: quasi 960mila, pari al 39% della popolazione studentesca, riferiscono di aver consumato una sostanza illegale almeno una volta nella vita e oltre 680mila (28%) nel corso dell’ultimo anno. Dobbiamo continuare la battaglia a qualsiasi droga, senza tregua, e aumentare la prevenzione in ogni modo possibile.

Schillaci: “Nel 2023 8.596 accessi per patologie droga-correlate, 5% in più rispetto al 2024”

“Nel 2023 sono stati 8.596 gli accessi in pronto soccorso per patologie direttamente droga-correlate: il 5% in più rispetto all’anno precedente. Hanno riguardato nella maggior parte uomini (67%) e persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni (41%) e tra i 45 e i 64 anni (24%) e quasi il 10% minorenni. La metà degli accessi riguarda casi di psicosi indotta da droghe, il 44% abuso di droghe senza dipendenza e il 6% dipendenza da droghe.

Il 12% di questi accessi ha portato al ricovero in ospedale, di cui un terzo nei reparti di psichiatria. L’analisi dei ricoveri si basa sulle schede di dimissione ospedaliera e l’ultimo dato consolidato si riferisce al 2022, con 6.555 ricoveri con diagnosi principale droga correlata. Il 70% dei ricoverati ha un’età tra i 25 e i 54 anni.

Rispetto alla sostanza stupefacente riportata nella diagnosi principale, i ricoveri direttamente attribuiti al consumo di cocaina sono stati il 25%, quelli riferiti al consumo di oppiacei il 17%, quelli al consumo di cannabinoidi il 6% e quelli correlati al consumo di sostanze stimolanti o allucinogene l’1,2%. Il 65% dei ricoveri ha una diagnosi di dipendenza e il 32% una diagnosi di abuso”, ha dichiarato Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

I numeri tra i giovani

È stata conferma la crescita del consumo di droghe tra i ragazzi con età compresa tra i 15 e i 19 anni, rispetto all’anno precedente. Sono infatti quasi 960mila, ovvero il 39% degli studenti, che affermano di aver consumato almeno una volta una sostanza illegale, mentre oltre 680mila nel corso dell’ultimo anno.

Tra gli studenti che affermano di aver fatto uso di droghe nell’ultimo anno si dividono con queste percentuali: dall’1,8% al 2,2% si riferiscono alla cocaina, 2,1% al 2,9% agli stimolanti, gli allucinogeni variano dall’1,6% al 2%, mentre le nuove sostanze psicoattive dal 5,8% al 6,4%. La sostanza che rimane, però, più utilizzata dai giovani è la cannabis, anche se in leggera diminuzione rispetto al 2022, è infatti passata dal 23,7% al 22,2%.

Nordio: “Stiamo facendo attività mirata”

“Il Fentanyl è una droga che purtroppo sta entrando in Italia. La quantità di una dose è equivalente a 100 volte una dose di eroina, un grammo ti manda all’altro mondo. La cosa ancora più allarmante è che rischia di entrare nelle carceri, perché entra attraverso applicazioni in cerotti che vengono anche prescritti all’interno del carcere.

Stiamo facendo una mirata attività di monitoraggio sul Fentanyl nelle carceri. La strumentazione tradizionale rischia di essere obsoleta per questa nuova droga”, ha affermato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, aggiungendo che si sta sviluppando anche “un’ulteriore droga ancora più potente che è il Carfentanil”.

Il caso di Pescara

L’accoltellamento avvenuto a Pescara, per questioni di droga, tra giovanissimi fa molto riflettere. Come ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano: “È una storia che rappresenta l’esito di una scelta e si ripete sistematicamente e tre sono gli elementi che convergono in casi come questo: la diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l’abbassamento dell’età del primo approccio e del conseguente uso abituale e l’incremento del principio attivo, cioè ciò che determina l’effetto drogante.

Siamo rimasti sconvolti dall’ultimo fatto di cronaca, in cui riemerge quanto sia grave oggi la questione della droga, che riguarda la morte del 16enne Thomas a Pescara. Non è una storia di degrado perché le famiglie dei presunti assassini sono famiglie che con linguaggio usuale definiremmo per bene e ora sono nella disperazione come i familiari di Thomas.

È una storia che è l’esito di una scelta e si ripete sistematicamente perché sono anni se non decenni in cui incidenti stradali dalla causale non spiegabile e omicidi a cui si arriva per la totale assenza di freni inibitori hanno solo filo conduttore che è l’assunzione di droga”.

In aumento la tolleranza tra i genitori

La relazione presentata afferma che: “I genitori intervistati si ritengono per oltre il 50% capaci di riconoscere i sintomi derivanti dal consumo delle sostanze legali (alcol e derivati del tabacco) e dei cannabinoidi, mentre meno della metà si dice in grado di riconoscere i sintomi legati all’uso di altre sostanze psicoattive illegali.

Riguardo al consumo, si rileva maggior tolleranza verso sostanze legali e cannabinoidi: due genitori su cinque si dichiarano permissivi rispetto a tabacco e sigarette elettroniche e circa la metà ritiene che il consumo di alcol e cannabinoidi vada contestualizzato prima di essere giudicato. Il consumo di altre sostanze illegali è invece reputato assolutamente intollerabile dal 90%.

La maggior parte dei genitori ritiene facilmente accessibili per i propri figli tutte le sostanze considerate. I luoghi all’aperto, come strade e parchi, sono maggiormente indicati come quelli dove reperire sostanze illegali e psicofarmaci, oltre a luoghi più frequentati dai figli come scuole e case di amici, in relazione alle sostanze legali. Qualora venisse a conoscenza che i propri figli fanno uso di sostanze, la maggior parte dei genitori ricorrerebbe prevalentemente ad attività di informazione e coinvolgimento familiare”.