Traguardo storico per l’Italia: la disoccupazione scende al 5,7% toccando valori che non registrava dal 2004 e crescono i contratti a tempo indeterminato
Buone notizie per il nuovo anno. Le misure economiche fortemente volute dal governo Meloni continuano a produrre risultati eccellenti. I numeri, che non mentono, attestano il raggiungimento di un traguardo storico, che l’Italia non conosceva da decenni. Il tasso di disoccupazione è sceso fino al 5,7%, arrivando a toccare un valore che non si registrava dal 2004. E mentre la disoccupazione scende, l’occupazione continua a registrare valori molto positivi, in particolare in relazione ai contratti a tempo indeterminato e all’occupazione femminile.
Disoccupazione mai così bassa
I numeri sulla disoccupazione sono molto incoraggianti. Non si registravano questi valori dal 2004. Un risultato eccellente dovuto unicamente al cambio di paradigma nelle politiche economiche impresso dal governo Meloni che – nonostante le sciagurate mancette di Stato concesse negli anni scorsi dai governi di sinistra e 5stelle vari – è riuscito a sistemare i conti pubblici. Un risultato tutt’altro che scontato, e frutto soltanto del lavoro serio e concreto dimostrato dal governo Meloni.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,7%: un ottimo risultato. Lo ha certificato l’Istat. Così, l’Italia raggiunge il miglior risultato in tutta l’Eurozona che registra un 6,3% e, inoltre, più basso rispetto all’Unione europea che si attesta al 5,9%.
Nonostante i danni della sinistra, abbiamo sistemato i conti dello Stato
La sinistra e i 5stelle hanno fatto dei disastri incommensurabili in termini economici. Con il superbonus e la mancetta di Stato del reddito di cittadinanza hanno scassato i conti dell’Italia. E pensare che ancora oggi difendono quei provvedimenti che peseranno per ancora tantissimi anni sulle nuove generazioni. Una follia. Ma, nonostante i loro disastri senza fine, abbiamo sistemato i conti dello Stato.
E i risultati, che sono sotto gli occhi di tutti, ci danno ragione. Così come ci danno ragione i numeri, che sono incontrovertibili. A novembre è cresciuto dell’1,4% il numero degli occupati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, registrando 328.000 unità in più.
L’andamento estremamente positivo del numero degli occupati rassicura sulla stabilizzazione del mercato del lavoro. Aumentano, infatti, i contratti a tempo indeterminato e cresce il lavoro femminile: +200.000 unità rispetto all’anno precedente.
Mentre in Europa cresce la disoccupazione, in Italia cresce l’occupazione
In Italia i numeri dimostrano che l’occupazione sta aumentando. E, in particolare, aumentano i contratti a tempo indeterminato e il lavoro femminile. Invece, in Europa cresce la disoccupazione. I nostri dati sono in contro-tendenza rispetto all’andamento degli Stati europei. Dobbiamo essere fieri delle politiche economiche che abbiamo scelto di adottare e che ci stanno distinguendo in positivo in tutta l’Europa.
Sul fronte dei prezzi, l’Italia ha registrato un altro successo. L’inflazione, che per anni ha preoccupato le economie europee, ha mostrato una marcata discesa nel 2024, fermandosi a un aumento annuo dei prezzi dell’1,4%, un netto miglioramento rispetto al 5,7% del 2023. La media europea è pari al 2,4%. Si tratta di un risultato storico. Da non sottovalutare.
Cala anche il debito
Mentre il debito passava dallo 0,1% nel 2020 al 3,76% del 2023, adesso ha iniziato ad arrestarsi attestandosi al al 3,4%. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio parlamentare di bilancio, la curva discendente avviata negli ultimi mesi dallo spread, che ieri ha chiuso a 116 punti dai 118 dell’apertura, proseguirà nei prossimi mesi. Le curve dei rendimenti attese per i prossimi cinque anni sono più basse in media di 30 punti base in ogni anno rispetto alle ipotesi alla base delle stime di spesa contenute nel Piano strutturale di bilancio.