Controlli a tappeto, esclusione per chi non rispetta la legge e stop alle discriminazioni nei confronti degli italiani. Sono i principi cardine della nuova legge sulle case popolari approvata ieri dal Consiglio regionale dell’Abruzzo.
Una normativa fortemente voluta dal governatore di Fratelli d’Italia Marco Marsilio e condivisa da tutta la maggioranza di centrodestra, che rappresenta una vera e propria innovazione a livello nazionale.
“Vittoria! Da oggi la Regione Abruzzo ha una nuova legge sulle case popolari”, ha commentato Giorgia Meloni. “Tre i principi introdotti: basta discriminazioni verso gli italiani e basta corsie preferenziali per gli stranieri; nessun alloggio popolare per chi si è macchiato di reati gravi, non manda i bambini a scuola e per chi insulta l’Italia, i suoi simboli e le Forze dell’Ordine. Grazie al Governatore Marco Marsilio e a Fratelli d’Italia”, ha aggiunto.
“Un provvedimento legislativo che diventerà sicuramente traccia per le altre regioni d’Italia; con questo passaggio garantiamo più equità e più giustizia nell’assegnazione degli alloggi popolari e si riuscirà a far diminuire, fino all’azzeramento, gli aspetti delinquenziali che affliggono molti quartieri delle città abruzzesi”, ha sottolineato Marsilio.
Tra le principali novità il provvedimento introduce maggiore equità e controlli più efficaci e puntuali nel rispetto dei requisiti di accesso all’alloggio popolare e riporta a pari diritti per tutti: anche gli stranieri dovranno dimostrare il possesso delle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali.
La legge regionale punta sull’onestà come requisito. Linea dura contro chi si macchia di reati di vario genere, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, l’ordine pubblico, il patrimonio e la persona.
L’attuale limite di condanna, superiore a 5 anni di reclusione per l’assegnazione della casa popolare, viene abbassato a 2 anni. Tolleranza zero anche per chi si rende responsabile di allacci abusivi alle utenze domestiche.
Un altro elemento introdotto dalla nuova legge introduce il principio per cui chiunque non rispetti la Nazione, le sue istituzioni e i suoi emblemi, non ha diritto all’alloggio popolare; quindi viene escluso o decade chi si macchia del reato di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate.
Molti gli aspetti di carattere sociale introdotti, tra questi la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio per gli autori di delitti di violenza domestica, mantenendo però il diritto di abitazione per i conviventi.
Le legge porta al centro i più giovani: il provvedimento garantisce la loro formazione culturale, inserendo tra le cause di decadenza dal beneficio coloro che abbiano riportato denunce per inosservanza dell’obbligo scolastico per i figli minori.
Un nuovo aspetto della legge garantisce i coniugi separati: l’iscrizione ai bandi viene aperta anche ai coniugi separati o divorziati, i quali, seppur nominalmente titolari di case di proprietà, non possono usufruirne in quanto assegnate dalla legge all’altro coniuge e si trovano pertanto in forte difficoltà economica e abitativa.