Si tratta dell’ennesimo campanello d’allarme che suona in tutto l’Occidente. Dobbiamo dire basta a chi continua a fomentare l’odio e l’antisemitismo
Ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di antisemitismo dilagante. A Washington, di fronte al Capital Jewish Museum, due diplomatici israeliani sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco al grido di “palestina libera”. Chi continua a fomentare le piazze, le università e i contesti politici ed istituzionali si assume la responsabilità di fomentare questi atti di terrorismo.
L’attentato all’ambasciata israeliana
I due giovani, Sarah e Yaron, si trovavano di fronte al Capital Jewish Museum di Washington quando un uomo, al grido di “Palestina libera”, ha aperto il fuoco uccidendoli. Un episodio che conferma, purtroppo ancora una volta, il clima di antisemitismo dilagante in tutto il mondo.
Campanello d’allarme
L’attentato avvenuto a Washington nei confronti dei diplomatici israeliani è gravissimo e suona un campanello d’allarme, l’ennesimo, in tutto l’Occidente. È l’ora di abbassare i toni e di dire basta a chi, anche in Italia – nelle piazze, nelle università e nei contesti politici e istituzionali – solleva odio e antisemitismo. Coloro i quali continuano a farlo si assumono la seria responsabilità di fomentare inconsapevolmente dei folli terroristi, con la scusa della causa palestinese.
Danon, ambasciatore israeliano all’ONU: “Israele proteggerà i cittadini ovunque nel mondo”
“La sparatoria mortale avvenuta fuori dall’evento che si è svolto al Museo ebraico di Washington è un atto depravato di terrorismo antisemita. Fare del male alla comunità ebraica significa oltrepassare una linea rossa. Siamo fiduciosi che le autorità statunitensi intraprenderanno azioni forti contro i responsabili di questo atto criminale. Israele continuerà ad agire con determinazione per proteggere i suoi cittadini e i suoi rappresentanti ovunque nel mondo”, ha dichiarato l’ambasciatore israeliano all’ONU, Danny Danon.