Mentre la magistratura rossa continua ad attaccare il governo Meloni sui migranti, noi manteniamo le promesse fatte agli italiani difendendo i confini nazionali
La magistratura rossa torna all’attacco. Stanno facendo di tutto per impedire al governo Meloni di difendere i confini nazionali, contrastare l’immigrazione clandestina ed espellere chi non rispetta le nostre regole. Non faremo nessun passo indietro, continueremo a fare ciò che ci hanno chiesto gli italiani: difendere l’Italia da chi vorrebbe accogliere tutti indistintamente.
Lo Stato decide i Paesi sicuri
Ci risiamo. Certa magistratura vorrebbe ostacolare il contrasto all’immigrazione clandestina e impedire ogni possibilità di rimpatriare chi entra illegalmente in Italia. Non ci fermeranno. Andremo avanti con ancor più determinazione. Lo faremo per l’Italia e gli italiani, che nelle ultime elezioni ci hanno conferito un preciso mandato.
Le toghe rosse ci riprovano, adesso la Sezione Immigrazione del Tribunale di Roma ha sospeso la convalida del trattenimento di 7 migranti nel centro di Gjader. Gli immigrativi provengono dall’Egitto e dal Bangladesh, ma per alcuni magistrati questi non sono Paesi sicuri. Non possiamo lasciare alla discrezione dei magistrati politicizzati la scelta dei Paesi Sicuri: questo compito spetta allo Stato.
I magistrati devono applicare le leggi, non modificarle
È gravissima la decisione del Tribunale di Bologna che, ancora una volta, entra nel merito di riflessioni e scelte di indirizzo geopolitico. In democrazia le scelte politiche le prendono il Parlamento e il Governo perché rappresentativi della volontà popolare espressa con le elezioni. I giudici devono assicurarsi che vengano rispettate le leggi, non occuparsi di modificarle.
Spostare il potere di scelta politica da organi di rappresentanza popolare ad istituzioni non elettive sarebbe una sospensione della sovranità popolare sancita inequivocabilmente dalla Costituzione.