La sinistra ne ha parlato per anni, noi lo abbiamo fatto: finalmente gli studenti fuorisede potranno votare per le elezioni europee nel comune in cui studiano
Con il sì definitivo alla Camera dei Deputati, gli studenti fuorisede potranno votare nel luogo dove si trovano per ragioni di studio, senza doversi imbarcare in lunghi e costosi viaggi di rientro presso il proprio Comune di residenza. Si tratta di una norma che garantisce pienamente il diritto al voto a chi finora è stato costretto a viaggi pre elettorali per l’esercizio di un dovere civico. La sinistra ne ha parlato per dieci anni, noi lo abbiamo fatto.
Ecco come i fuorisede potranno votare
Su questo tema la sinistra per 10 anni, come al solito, si è riempita la bocca di slogan ma senza fare nulla di concreto. Grazie al decreto appena approvato alla Camera lo studente che è domiciliato in una città che rientra nello stesso collegio del suo comune di provenienza (ad esempio, lo studente di Bari che si trasferisce a Napoli) e quella, invece, in cui lo studente abita in un comune appartenente a un collegio diverso (ad esempio, lo studente di Roma che si trasferisce a Milano).
Nel primo caso, i candidati restano evidentemente gli stessi e, quindi, lo studente sarà semplicemente assegnato a un’apposita sezione elettorale nella città in cui è domiciliato. Nella seconda ipotesi, invece, lo studente fuorisede è chiamato a votare in una sezione elettorale speciale designata appositamente nel capoluogo della Regione in cui studia.
Per esercitare questo diritto, i fuorisede dovranno presentare una domanda al comune in cui si è iscritti entro trentacinque giorni dalla data delle elezioni.
Questo permetterà agli universitari e alle loro famiglie di non caricarsi di ulteriori costi di viaggio per esercitare un sacrosanto diritto, sanando un vulnus che ormai si trascina da troppo tempo.
Roscani: “Approvazione voto fuorisede è la più limpida ammissione di fallimento dei governi precedenti”
“Grazie alle novità sul voto ai fuorisede contenute nel dl elezioni appena approvato alla Camera mezzo milione di studenti universitari potranno votare al di fuori della regione di residenza. Un diritto sacrosanto che è stato voluto e ottenuto grazie a un emendamento proposto e supportato dai senatori di Fratelli d’Italia e poi sottoscritto da tutte le forze politiche all’unanimità.
E nonostante ciò, ho sentito delle critiche a un atto che assicura un diritto fondamentale che tutela il diritto di voto alle giovani generazioni che rappresentano il futuro della nostra nazione e, quindi, la forza della nostra democrazia. Si tratta, ne sono certo, della più limpida ammissione di fallimento dei governi precedenti per non aver saputo garantire un diritto sacrosanto.
E dunque, oggi voglio ringraziare di cuore il sottosegretario Wanda Ferro per il grande lavoro svolto in questi mesi ma soprattutto per aver interpretato la vera rivoluzione della politica dei nostri tempi e cioè di un governo che ha alle spalle una maggioranza che prende degli impegni e li realizza e questo fa bene a tutti perché restituisce credibilità alla politica”, lo ha dichiarato Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia.
Azione Universitaria: “Vittoria storica della destra universitaria”
“Il Decreto Legge Elezioni approvato in via definitiva oggi dalla Camera che prevede finalmente l’ introduzione del voto per gli studenti lontani dal comune di residenza è una vittoria non solo per il nostro movimento ma per tutti gli studenti universitari italiani che, per anni, hanno affrontato difficoltà nel partecipare alla vita democratica del nostro Paese.
Una vera e propria rivoluzione culturale che restituisce centralità alle giovani generazioni con un provvedimento che mira a semplificare il loro accesso al voto dopo anni di controtendenza. Azione Universitaria si è sempre battuta con determinazione per questo provvedimento, consapevole dell’importanza fondamentale del diritto di voto per ogni cittadino, indipendentemente dalla sua ubicazione geografica, per questo desideriamo esprimere il nostro ringraziamento al Governo attuale per aver posto questa tematica al centro della sua agenda politica.
Una decisione che segna finalmente la netta discontinuità con i precedenti governi che, sebbene abbiano spesso utilizzato il tema del voto fuorisede come slogan durante le loro campagne, non hanno mai concretizzato questo diritto quando avevano la possibilità di farlo”, lo dichiara Nicola D’Ambrosio, Presidente di Azione Universitaria.