Dopo anni di silenzi sotto i governi di sinistra, la Cgil è tornata ed invoca la “rivolta sociale”: ma quando governava la sinistra dov’eravate finiti?
Sono tornati. Dopo anni di religioso silenzio, chiaramente coincidenti con gli anni in cui a governare era la sinistra, la Cgil torna. E lo fa nel peggiore dei modi possibili: per bocca del suo segretario, invoca la “rivolta sociale”. Comprendiamo il forte nervosismo di chi non rappresenta più nessuno, specialmente i lavoratori. Ma questi toni sono pericolosi ed inaccettabili.
Landini continua a fare l’incendiario
Landini continua a giocare a fare l’incendiario, gridando alla rivolta sociale, dopo che per anni ha mantenuto un religioso silenzio di fronte a provvedimenti scellerati in materia di lavoro voluti dai governi di sinistra. Provvedimenti che, ancora oggi, gli italiani devono pagare con le loro tasse.
Lo stesso Landini non ha proferito parola sulla crisi dell’automotive, forse per non urtare la sensibilità della famiglia Elkann. E proprio mentre in piazza gridava al salario minimo, si faceva alzare il suo stipendio: alla faccia dei lavoratori.
Meloni zittisce la sinistra
“Elly Schlein ha detto che io svilisco i diritti sindacali perché, a una trasmissione radiofonica leggera, ho risposto a un sms in modo leggero dicendo che non mi sentivo bene ma ero comunque a fare il mio lavoro, perché come capite benissimo qui non c’è nessuno che mi possa sostituire in questo senso. Chiaramente citavo il tema dei diritti sindacali, mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile.
Non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo Governo difende molto meglio della sinistra al caviale, ma so che sono abituata a fare il mio lavoro anche quando non sono al massimo della forma perché è l’impegno che mi sono presa con gli italiani. Spero che la sinistra prima o poi individui qualche tema serio sul quale fare politica con questo governo in attesa di ritrovare una identità che le consenta di stare a fianco dei cittadini”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel punto stampa a Budapest prima di partecipare alla Riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio europeo.