Monitoraggio delle liste d’attesa Regione per Regione, prestazione per prestazione e obbligatorietà per il quale il medico che fa la prescrizione di indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per la prescrizione
Lo avevamo detto, lo abbiamo fatto. Un altro grande risultato frutto del lavoro del governo Meloni: abbiamo destinato la cifra record di 134 miliardi di euro per la sanità, cifra mai raggiunta prima da nessun altro governo, di cui 500 milioni solo per l’abbattimento delle liste d’attesa. Con i provvedimenti recentemente approvati in Consiglio dei Ministri sarà istituito un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa regione per regione, prestazione per prestazione e sarà obbligatorio il meccanismo per il quale il medico che fa la prescrizione deve anche indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per la prescrizione.
Meloni: “Un’altra promessa mantenuta”
“Avevamo promesso ai cittadini che ci saremmo occupati di due problemi che in passato non sono mai stati affrontati efficacemente, ovvero l’abbattimento delle liste d’attesa e la cronica carenza di medici e personale sanitario. Lo abbiamo fatto. Con la legge di bilancio avevamo portato il fondo sanitario al suo livello più alto di sempre con 134 miliardi di euro nel 2024 avevamo destinato oltre 500 milioni di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa.
Con i provvedimenti che abbiamo portato oggi in Consiglio dei Ministri facciamo dei passi in avanti molto significativi. Prima di tutto istituiamo un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa regione per regione, prestazione per prestazione. L’altra novità fondamentale è che rendiamo obbligatorio per legge il meccanismo per il quale il medico che fa la prescrizione deve anche indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per la prescrizione.
Niente più blocchi nelle liste d’attesa delle regioni
Le regioni non potranno più bloccare le liste d’attesa e lo Stato le aiuterà in questo, come ha anche affermato il Presidente Giorgia Meloni: “Niente più blocchi delle liste d’attesa da parte delle regioni, adesso queste dovranno organizzarsi per far sì che tutto funzioni, noi aiuteremo le regioni. Le regioni non potranno più chiudere le liste d’attesa ma dovranno organizzarsi per rispettare queste tempistiche.
Chiaramente aiutiamo le regioni a fare questo lavoro prevedendo che le regioni possano fare ricorso se non riescono a rispettare i tempi anche alle prestazioni intramoenia, cioè quelle che i medici fanno a livello ambulatoriale nelle strutture pubbliche e alle strutture private accreditate. I cittadini pagheranno solo il ticket e la differenza in termini di costo che dovranno sostenere le regioni sarà coperta dalle risorse che lo Stato ha stanziato in legge di bilancio per l’abbattimento delle liste d’attesa.
Allo stesso tempo prevediamo delle enorme per evitare abusi nell’attività di intramoenia, stabiliamo cioè che le ore di attività libero-professionale non possano in nessun caso superare le ore di attività in ospedale”.
Visite anche sabato e domenica e coinvolgimento degli studenti di medicina
Le visite, grazie al nuovo decreto, potranno essere svolte anche nei giorni del fine settimana. Gli studenti di medicina specializzandi saranno maggiormente coinvolti all’interno degli ospedali e ci apprestiamo a superare il test d’ingresso a medicina. Ci saranno più controlli e più fondi per chi adempie agli obblighi, come ha detto Giorgia Meloni: “Prevediamo che le visite e le prestazioni sanitarie si possano fare anche di fuori dal normale orario, sabato e domenica.
Puntiamo a contrastare la pratica odiosa dei cosiddetti Medici gettonisti problema del quale ci siamo occupati fin dal nostro insediamento mandando i NAS e riscontrando abusi incredibili. Detassiamo le retribuzioni dei medici per le prestazioni aggiuntive che seguono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa. Prevediamo un maggiore coinvolgimento degli specializzandi.
In tutto questo stiamo aumentando i posti a medicina arriveremo ad avere a disposizione 30.000 studenti in più in pochi anni e stiamo lavorando anche per superare finalmente la lotteria dei test d’ingresso a medicina. Accompagniamo tutto questo con un sistema di controlli, premialità e sanzioni istituendo uno specifico organismo di controllo presso il Ministero della Salute e prevedendo che i dirigenti delle aziende sanitarie che rispetteranno gli obiettivi di esecuzione delle liste d’attesa avranno più soldi mentre quelli che nulli rispetteranno ne avranno di meno.
Schillaci: “Nostro Servizio sanitario punto di riferimento”
“Dal primo gennaio 2025 sarà abolito il tetto di spesa per il personale sanitario. Vi ricordo che esiste da almeno 20 anni e nessuno l’ha mai abolito fino ad adesso. Già nel 2024 per le regioni che lo vogliono, sarà possibile incrementare il tetto dal 10% al 15%. Nel 2023 l’Istat ci dice che l’aspettativa di vita è tornata ai livelli pre-Covid, sono stato a Ginevra e l’Oms vede il nostro Servizio sanitario nazionale come punto di riferimento.
Ognuno deve fare la sua parte: il Ministero, il governo, le regioni e gli operatori sanitari. Così avremo un servizio sanitario migliore. Vorrei che fossero contenti i cittadini e non gli altri”, ha dichiarato il Ministro della salute Orazio Schillaci.