Non vuole più rubare e denuncia i genitori di origine rom.
E’ la raccapricciante storia di una ragazza, 14 anni all’epoca dei fatti, che si è rivolta ai carabinieri con una richiesta di aiuto.
Ai militari dell’Arma, la giovanissima, di Torino, racconta di essere nata in Italia ma di avere origini rom.
Scoppia in lacrime e racconta che la famiglia rom la costringe ad andare a rubare. Non basta. La picchiano se quello che ruba non li soddisfa.
Botte e bastonate se non rubava oggetti di valore
Infatti proprio dalla sua testimonianza, in sede di incidente probatorio, è emerso che le botte erano la conseguenza di furti poco redditizi.
Se non rubava oggetti di valore, veniva schiaffeggiata o picchiata con il bastone soprattutto quando alcuni ragazzini si dimostravano più abili di lei.
Il processo
A tre anni dalla denuncia si è aperto il processo a Torino per il padre, gli zii paterni e il nonno. Per il magistrato che segue l’inchiesta la giovane rom è vittima di maltrattamenti e adesso vive in una comunità protetta. Ha anche iniziato ad andare a scuola.
I familiari si difendono sostenendo che è “pazza”, al contrario i consulenti del pm hanno rilevato una ragazza che ha bisogno di aiuto. Succube dei soprusi e dei maltrattamenti della famiglia.
Rinnega la cultura da ladra
La giovane, oggi quasi maggiorenne, ha scelto di riscattare la propria vita, “rinnegando la cultura da ladra che i familiari avrebbero cercato di inculcarle a suon di botte e bastonate”.
Infatti agli atti del processo ci sono proprie le denunce che ha subito ogni volta colta a rubare in un supermercato o in appartamento.
Ultimo furto da 800 euro
Nel giorno in cui ha scelto di denunciare e chiedere aiuto, la giovane rom ha anche confessato il suo ultimo furto. 800 euro di merce in un centro commerciale, “me lo ha imposto la zia, ero con mia cugina” racconterà ai carabinieri.
Non c’è spazio per questa cultura
In Italia non c’è spazio per questa cultura rom. Non c’è spazio per chi educa così.
Lo Stato intervenga per ristabilire la legalità nei campi rom, dove vige una cultura abnorme, le cui vittime sono i bambini sfruttati e maltrattati per furti ed elemosine.