Nei giorni dello scandalo MPS, dell’inchiesta TAV, dei bilanci disastrosi della sanità a Massa e a Siena, Enrico Rossi senza alcun pudore ricorre al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR per
aiutare la finanza amica del partito nella gestione del business rosso dei rifiuti. Prima che arrivasse lo stop dal Tar il progetto del pirogassificatore di Castelfranco di sotto era stato bocciato anche da una consultazione popolare pagata in parte dalla Regione, dai comuni coinvolti e dal Consiglio e dalla Giunta Provinciale. I cittadini avevano raccolto 9000 firme per fermare il progetto, ma Rossi e il PD sono sempre andati avanti senza guardare in faccia a nessuno. Per capire il perché di tanta ostinazione è necessario guardare chi sono gli attori di questa vicenda.
La società che progetta e realizza l’impianto è la NSE industry. Tra i suoi soci troviamo Nicla Pucci, Presidente del CDA e AD, figlia di Serrano Pucci, sindaco di Capraia e Limite dal 1952 al 1980 per il PCI e moglie di un altro socio Claudio Vanni che è noto come responsabile comunicazione di UNICOOP Firenze, i familiari Pucci Sauro, Pucci Andrea e Pucci Luca, la 360 capital ONE SCA-SICAR, società di Venture Capital avente sede legale in Lussemburgo, Micheli Associati S.R.L società avente per presidente il finanziere milanese Francesco Micheli, di cui le cronache si sono recentemente ocupate sia per il suo forte impegno a favore del candidato sindaco Pisapia, sia per la sua posizione all’interno della società Italgo, amministrata da Anselmo Galbusera, l’azienda specializzata in security informatica che è finita al centro delle indagini della procura di Napoli su quella che è stata ribattezzata la P4. Inoltre tramite SICI S.r.l. sono soci della NSE anche il Monte dei Paschi di Siena e la stessa Regione Toscana e il responsabile dei rapporti con le Istituzioni per stessa società è Agostino Fragai, ex assessore regionale alle riforme istituzionali e al rapporto con gli enti locali nella giunta Martini quando Rossi era assessore alla sanità. A completare il quadro l’area di realizzazione è della WASTE RECYCLING S.p.A il cui vicepresidente è Maurizio Signorini ex Sindaco di Santa Croce sull’Arno e dirigente del PD.
La spudoratezza di Rossi nell’usare avvocati pagati con fondi pubblici e le stesse istituzioni pubbliche per tutelare le operazioni imprenditoriali degli amici di partito nel business dei rifiuti è indecorosa.