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Premio strega: vergogna revisionismo su strage Acca Larentia

La fiera del revisionismo e dell’odio politico sbarca al Premio Strega: Valentina Mira nel libro ‘Dalla stessa parte mi troverai’ ripercorre la strage in maniera banale e screditante e giustifica l’uccisione dei tre ragazzi di destra

Su Acca Larentia si abbatte la solita ipocrisia della sinistra. Dal 1978, su quel piazzale, si onora la memoria di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni: tre giovani di destra uccisi dall’antifascismo militante mentre facevano attività politica, colpevoli solo di questo. Il loro ricordo è un dovere per tutti noi. Adesso, la verità storica viene ancora una volta strumentalizzata e offesa, questa volta per meri fini letterari e commerciali, infangando quella cultura del ricordo che vuole rendere omaggio alle tante vittime di quegli anni bui, di cui in troppi si riempiono la bocca, ma evidentemente solo in occasione delle ricorrenze.

Al Premio Strega sbarca la fiera del revisionismo

La fiera del revisionismo e dell’odio politico sbarca al Premio Strega – accusa Augusta Montaruli, vicecapogruppo di FdI alla Camera – dove fa discutere il libro della scrittrice Valentina Mira, dal titolo ‘Dalla stessa parte mi troverai’ che, nel descrivere una storia d’amore durante gli anni di piombo, ripercorre la strage di Acca Larenzia in maniera banale e screditante. La scrittrice sembra voler giustificare l’aggressione armata di 46 anni fa e la morte di giovani vittime, solo perché militanti del Movimento Sociale Italiano.

Speranzon: “Circo mediatico intriso di ideologia”

“È davvero increscioso che quarantasei anni dopo, non si riesca ancora a riconoscere con spirito di pacificazione nazionale la strage di Acca Larenzia. Ho appreso, già da due giorni, che tra i libri finalisti del Premio Strega è stato ammesso un testo di Valentina Mira, ‘Dalla stessa parte mi troverai’, che prova a banalizzare l’atroce mattanza avvenuta nel quartiere Tuscolano il 7 gennaio 1978.

Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, lasciati esanimi sul selciato con la sola ‘colpa’ di essere militanti del Movimento sociale italiano, così come Stefano Recchioni, ucciso qualche ora dopo negli scontri che si scatenarono davanti la sezione, meritano il rispetto di tutti gli italiani. Purtroppo, invece, c’è qualcuno a sinistra, evidentemente foraggiato da un circo mediatico intriso di ideologia, che continua a considerare i ragazzi di destra dei morti di serie b”. Lo dichiara in una nota il senatore Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia.

Marcheschi: “A parti inverse un vespaio di polemiche”

“A parti inverse, se qualche autore di destra avesse affrontato con lo stesso sdegno la morte di ragazzi innocenti di sinistra, si sarebbe giustamente agitato un vespaio di polemiche. Duole allora dover constatare che certi salotti culturali italiano, evidentemente, non sono ancora maturi per affrontare la violenza politica senza incrostazioni ideologiche di sinistra. Vergogna”, conclude in una nota il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura.