Mistero in Venezuela dove da 24 ore è in corso un blackout completo, il peggiore della storia della nazione. Il regime di Maduro coglie la palla al balzo e pensa bene di accusare l’opposizione di “sabotaggio“. In realtà la rete elettrica è fatiscente.
Quanto accaduto in ogni caso rilancia l’allarme: la situazione è bollente. Stop anche all’aeroporto di Caracas, mentre sono out i servizi fondamentali, tra cui metropolitana e semafori. Anche le linee telefoniche e internet sono stati interrotti. Chiusi uffici e scuole.
Un fatto ancor più serio se si pensa che Caracas è considerata una delle città più pericolose al mondo. Guaidò attacca il regime per la sua incapacità ed ha ricordato che nel 2009 il governo dell’allora presidente Hugo Chavez “decretò l’emergenza elettrica e annunciò investimenti per 100 miliardi di dollari” e che “siamo il paese con le più grande riserve di petrolio al mondo”.
“Il sabotaggio è rubarsi i soldi dei venezuelani, il sabotaggio è bruciare cibo e medicine, il sabotaggio è rubarsi le elezioni“, ha sottolineato il Presidente.
Fratelli d’Italia è al fianco del popolo venezuelano e della più grande comunità italiana del mondo, ridotta alla fame dal regime comunista di Maduro.
In questo quadro lo stesso Guaidò ha invitato la gente a scendere in strada per domani, sabato 9 marzo: “Non si può fermare la lotta di un popolo pieno di speranza, orgoglioso di ciò che hanno raggiunto e desideroso di realizzare i propri sogni”, ha scritto su Facebook.
“Dobbiamo continuare a mobilitarci perché il processo che abbiamo iniziato è irreversibile. Tutte le capacità che stiamo costruendo cominciano dal nostro continuare ad esprimerci massicciamente nelle strade del Venezuela. La speranza è nata per non morire! Andiamo Venezuela!”, ha concluso.