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Perugia, ricercato da Kiev per terrorismo nello Staff del Sindaco

Andrea Ferroni, responsabile della campagna elettorale del Sindaco di Perugia, nel 2017 si recò nel Donbass con la “Carovana antifascista” per portare solidarietà ai filorussi

Un personaggio dal curriculum a dir poco imbarazzante. Si chiama Andrea Ferroni e, nel 2017, è un ricercato internazionale per terrorismo da Kiev, che spiccò nei suoi confronti anche una richiesta di estradizione. Ed è anche il responsabile della campagna elettorale di Vittoria Ferdinandi che, al ballottaggio, ha vinto diventando il Sindaco di Perugia. Non ha nulla da dire sul suo responsabile della campagna elettorale? Anche lei, come lui, è nostalgica dello stalinismo e sostiene l’aggressione della Russia contro l’Ucraina?

Ecco chi è Andrea Ferroni

Andrea Ferroni, che ha ricoperto il ruolo di coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti, si vanta di militare da sempre nell’antifascismo radicale. Come ha riportato il quotidiano Libero, nel 2017, si recò nel Donbass insieme alla “Carovana Antifascista”, un’iniziativa organizzata da formazioni antagoniste, tra cui la band ska “Banda Bassotti”, per portare solidarietà e sostegno alla popolazione e ai militanti filorussi.

Gli organizzatori della “Carovana Antifascista”, che ufficialmente si recavano in Donbass per consegnare aiuti umanitari, avevano stabilito rapporti con la “Brigata Prizrak” fondata da Alekséj0 Mozgovój, nativo dell’Ucraina orientale e da subito attivo nella ribellione contro il governo post-Maidan. La sua Brigata, dall’accento fortemente comunista, è diventata negli anni una sorta di Legione Internazionale per combattenti nostalgici dell’Urss, attirandone a decine dal mondo dell’estrema sinistra anarchica e comunista da Spagna, Cile, Francia, Germania, Stati Uniti, Brasile, Regno Unito e ovviamente Italia.

La richiesta di estradizione del governo ucraino

Per Andrea Ferroni e gli altri componenti della spedizione filorussa, tra cui Giorgio Cremaschi, l’ex sindacalista della Fiom che su La7 recentemente ha invocato il ritorno alla ghigliottina per i ricchi, il governo ucraino chiese a quello italiano di arrestare tutti i partecipanti alla carovana ed estradarli al fine di processarli per terrorismo.

Dopo la richiesta di estradizione, “L’unità di crisi della Farnesina – aveva raccontato lo stesso Andrea Ferroni a Il Fatto Quotidiano – si è attivata, attraverso il nostro partito, per bloccare ogni richiesta da parte del governo di Kiev nei confronti della magistratura italiana. Il caso sembra essersi dissolto. Ci hanno avvertiti di non tornare in Ucraina, né nei paesi amici di quest’ultima. Ma noi non vogliamo fare nessun passo indietro: proseguiamo con quanto ci ha chiesto la popolazione ucraina e cercheremo, se possibile, di stipulare un gemellaggio tra le nostre istituzioni locali e quelle del Donbass”.

Vittoria Ferdinandi non ha nulla da dire?

Il Sindaco di Perugia, Vittoria Ferdinandi, di cui Andrea Ferroni è stato il responsabile della campagna elettorale, non ha nulla da dire? Va fiera del suo curriculum?

I cittadini devono sapere se anche lei condivide la spedizione di Ferroni e della “Carovana Antifascista” a supporto dei russi, oppure se sta dalla parte dell’Ucraina. Non ci possono essere ambiguità.