Siamo preoccupati e contrariati dai severi moniti partiti in queste ore dall’Unione europea nei confronti dei social network X e Meta
Il commissario europeo Breton ha messo in guardia X e Meta (proprietaria dei social network Facebook ed Instagram) sull’aumento delle informazioni false sulle sue piattaforme e ha concesso a Elon Musk e Mark Zuckerberg 24 ore per comunicare le loro misure per porvi rimedio.
La richiesta urgente a X
Molto simile nei contenuti e nella richiesta urgente di risposte il tenore della lettera inviata da Breton a Musk. Nella lettera Breton scrive che “dopo gli attacchi terroristici condotti da Hamas contro Israele” a Bruxelles si dispone “di indicazioni sull’utilizzo della sua piattaforma per la diffusione di contenuti illegali e di disinformazione nell’Ue”.
Breton fa anche presente nella lettera che la situazione potrebbe dare origine a sanzioni contro X. Il commissario europeo ha dato 24 ore di tempo a Musk per rispondere ai rilievi che gli sono stati mossi.
L’ultimatum dell’Ue a Facebook e Instagram
Il commissario europeo Breton ha messo in guardia Meta sull’aumento delle presunte “informazioni false” sulle sue piattaforme e ha concesso a Mark Zuckerberg 24 ore per comunicare le sue misure per porvi rimedio. Ecco le parole di Breton: “siamo venuti a conoscenza di segnalazioni di un numero significativo di contenuti deep fake e manipolati che sono circolati sulle vostre piattaforme e alcuni dei quali appaiono ancora online”.
Il commissario Ue nella sua lettera a Zuckerberg fa riferimento agli attacchi terroristici di Hamas contro Israele dopo i quali “vediamo che vengono disseminati contenuti illegali e disinformazioni nella Ue attraverso certe piattaforme”.
Nessun bavaglio a Meta e X
Siamo preoccupati e contrariati dai severi moniti partiti in queste ore dall’Unione europea nei confronti dei social network X e Meta, relativi alla circolazione di informazioni in seguito al grave attacco subito da Israele.
Ciò che temevamo si sta purtroppo verificando: con il nuovo regolamento Ue Digital Service Act (ecco di cosa si tratta), il rischio di una censura è concreto. È pericoloso assoggettare i liberi spazi di diffusione a criteri arbitrari. Lo è a maggior ragione in un momento così delicato per il futuro dei valori occidentali: staremo sempre dalla parte della libertà, ci auguriamo che nessuno voglia approfittare per mettere il bavaglio e limitare questi fondamentali diritti.