La settimana scorsa in Mugello avevo incontrato, insieme a Nascosti e Marcheschi, gli allevatori che producono il latte Mukki. Ci eravamo lasciati con un nostro impegno: portare le loro preoccupazioni in Consiglio, e di trasformarle in un atto che tutelasse il sistema delle aziende conferenti alla Mukki.
Oggi il risultato: si va verso un azionariato diffuso, per la Mukki Latte. Il Consiglio Regione ha approvato questa mattina una nostra mozione trasversale che impegna la giunta a far sì che Fidi Toscana sostenga “attraverso apposite azioni la possibilità da parte di produttori e consumatori di acquistare le eventuali azioni messe in vendita dagli enti locali azionisti di Mukki”. In altri termini, la mozione – un primo passo verso l’acquisizione di quote della società da parte delle piccole e medie imprese del territorio – sconfessa de facto le indicazioni del premier Matteo Renzi, il quale aveva auspicato la cessione di quote ad altre società, in primis Granarolo.
Con l’approvazione di questa mozione portiamo a casa un risultato importante, perché se fallisse il rapporto con la Mukki le conseguenze sarebbero gravissime per una trentina di piccole e piccolissime realtà che insieme fatturano circa 93 milioni e danno lavoro a quasi duecento persone. La mozione – presentata da otto consiglieri – impegna anche la giunta a rafforzare il polo agroalimentare regionale, la tutela e la diffusione della filiera corta, nonché le produzioni di qualità. Il documento impegna infine il presidente Rossi e la sua amministrazione a “cercare un percorso comune per salvaguardare la mission della Mukki e la sua presenza sui mercati, e ad adoperarsi attraverso Fidi Toscana affinché ogni ipotesi di vendita dia garanzie occupazionali, valorizzi la filiera locale e coinvolga nell’assetto societario produttori, consumatori e istituti di credito locali”.