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Molestati al Pride al punto stampa Pd: la denuncia di 4 giornalisti

Nel luogo in cui il politicamente corretto regna sovrano quattro giornalisti sono stati molestati sessualmente mentre Elly Schlein rilasciava dichiarazioni alla stampa

Molestati e palpeggiati nelle parti intime durante il punto stampa del Pd, mentre Elly Schlein cantava, ballava e intratteneva la stampa invocando quella legge contro l’omotransfobia che in dieci anni di governo non hanno mai fatto. È successo al Gay Pride di Milano e le vittime sono quattro giornalisti, tre donne e un uomo, presi di mira da un uomo sui quarant’anni. Solidarietà ai giornalisti.

Ecco cosa è successo

Durante il gay pride di Milano quattro giornalisti sono stati molestati sessualmente. Mentre i carri, tra cui quello del Pd e di Elly Schlein, che ormai non si perde un Gay Pride nemmeno per sbaglio, sfilavano per le strade della città e i giornalisti cercavano di passare in mezzo alla folla per poter intervistare la segreteria del Pd, alcuni giornalisti si sono sentiti toccare e palpeggiare ripetutamente da un uomo, che è rimasto – allo stato – non identificato.

Una violenza ancora più deprecabile poichè avvenuta durante il punto stampa del segretario del Pd Schlein coi giornalisti presenti. Non è possibile che un evento come questo, nato proprio con l’obiettivo di celebrare l’accettazione sociale e l’auto-accettazione delle persone, venga macchiato da questi dolorosi episodi di prevaricazione sessuale.

La testimonianza della giornalista di Fanpage Chiara Daffini

“Ho iniziato a percepire una pressione strana sul fondoschiena, ma, vista la situazione, non riuscivo a capire se fosse casuale o voluta. Ero certa però che l’uomo fosse ancora alle mie spalle, perché da quando mi aveva fatta entrare nel capannello il suo membro non si era mai staccato dal mio sedere. Dentro di me sapevo che era quello che temevo, ma, non potendomene accertare, ho avuto paura a rendere esplicito il mio disagio.

Avevo una borsa a tracolla bianca e ho cercato di spostarla sul lato posteriore, in modo da fare da scudo tra me e le parti intime dell’individuo retrostante. Nel frattempo continuavo a sudare e mi guardavo intorno per capire in quale direzione dirigere la videocamera per riprendere meglio Schlein. La quale, finalmente, qualche minuto dopo è arrivata in prossimità del carro

Ho provato a spostarmi di qualche centimetro, ma non è facile in quelle situazioni. Quando Schlein aveva quasi concluso il discorso e sembrava sul punto di andare via, noi giornalisti abbiamo iniziato ad accennare domande e a muoverci per seguirla. È stato proprio in quel momento che ho sentito delle mani allungarsi davanti al mio bacino per toccarmi le parti intime.

Ho tentato di schivare le palpate e per fortuna in una manciata di secondi Schlein ha terminato di parlare e il capannello si è sciolto”, queste le dichiarazioni della giornalista di Fanpage, Chiara Daffini, una dei quattro giornalisti che sono stati molestati durante il gay pride di Milano nel tentativo di intervistare Elly Schlein, che si trovava a ballare su un carro.