Durante il lockdown sulle mascherine abbiamo assistito a commesse milionarie per gli amici del Pd. L’ho detto chiaramente stamani ospite in collegamento con L’aria che tira su La7.
Abbiamo dovuto fare i conti con l’inadeguatezza del Governo Conte/Pd che ha messo a rischio la salute di medici, infermieri, operatori sanitari che in quei giorni dovevano fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Ancora oggi non sappiamo quante persone hanno pagato il prezzo del contagio a causa dell’incapacità di una classe politica, che sulle mascherine si è fatta fregare anzichè tutelare la salute dei cittadini.
Io ancora aspetto di vedere come finiranno le inchieste ma sicuramente c’è stata poca trasparenza sulle mascherine comprate in Cina al triplo del prezzo al quale le si poteva trovare e con commesse milionarie per gli amici del Pd.
Ho ricordato agli ospiti in studio del Pd che Domenico Arcuri, l’ex commissario straordinario per l’emergenza covid, oggi non si occupa più di mascherine, ma dopo la gestione dilettantistica dell’emergenza, è stato ‘premiato’ con la nomina a capo di Invitalia.
Noi lo diciamo da sempre che è utile vaccinarsi, ma non il Pd non giochi a farci passare per no vax. Dovrebbero iniziare a dire la verità e se continuano a dire che i vaccinati non finiscono in ospedale e non muoiono, gli italiani che si ritrovano il parente, l’amico e il vicino di casa vaccinato e in terapia intensiva poi non credono più alle istituzioni e a quel punto danno credito ai no vax.
Rileggi dello scandalo mascherine in Lazio
Ben zero mascherine protettive alla modica cifra di 11 milioni di euro. Non è uno scherzo, ma è l’affare fatto per contrastare il coronavirus dalla giunta Pd guidata da Nicola Zingaretti nel Lazio che abbiamo denunciato ad Aprile 2020.
La vicenda ha messo in luce con un’interrogazione tutta l’inadeguatezza della giunta Zingaretti.
L’INTERROGAZIONE IN REGIONE LAZIO
Ditta ‘scomparsa’ con oltre 11 milioni di euro
Il segretario Pd si è fatto ‘fregare’ € 11.373.000 di euro di acconto da una società che è scomparsa nel nulla con il malloppo e non ha mai consegnato nessuna mascherina.
Ma perchè non ci sono le mascherine?
Dopo i decreti ministeriali e le ordinanze regionali, anche l’Agenzia Regionale di Protezione Civile ha disposto i provvedimenti per l’acquisto di mascherine da distribuire nelle strutture sanitarie del Lazio.
La storia inizia il 15 marzo 2020 quando la Regione Lazio acquisisce la disponibilità della ditta ECO.TECH. SRL a fornire mascherine.
Così il giorno dopo appunto viene data in affidamento diretto alla ECO.TECH. SRL la fornitura di mascherine un milione di FFP2 e 1,5 milioni di FFP3, per un importo complessivo di € 11.346.000. I PRIMI UNDICI MILIONI DI EURO
Lo stesso giorno, sempre alla ECO.TECH. SRL, viene affidata la fornitura di mascherine FFP2, FFP3 e mascherine triplo strato per 10.565.200 € . I SECONDI DIECI MILIONI DI EURO
Quattro giorni dopo, il 20 marzo, la Regione Lazio affida, sempre alla ECO.TECH. SRL, la fornitura di un milioni di mascherine FFP2 e e due milioni di mascherine FFP3, stavolta spendendo 13.908.000 €. GLI ULTIMI 14 MILIONI DI EURO
Totale 35.819.200 € affidati direttamente alla ECO.TECH. SRL per la fornitura di mascherine.
La scelta della ditta spiegano gli atti della Regione Lazio, “a favore della ditta ECO.TECH sull’evidente presupposto della brevità dei termini di consegna proposti”. Quindi consegnano velocemente.
In effetti la ECO.TECH. SRL si impegna a consegnare le forniture di mascherine il 23 ed il 30 marzo 2020. E qui iniziano i problemi tra la Regione Lazio e la ECO.TECH. Srl
Perchè nel frattempo la regione guidata da Zingaretti ‘bonifica’ alla ECO.TECH. Srl un acconto di € 11.373.000 versati in anticipo senza nessuna prestazione eseguita.
Ma dalla ECO.TECH. Srl, nonostante gli oltre 11 milioni di euro già incassati, nessuno pensa a produrre mascherine protettive.
Così iniziano una serie di rinvii della consegna, e addirittura si inventano il numero di un volo aereo con il quale la merce sarebbe dovuta arrivare ma che, invece, non era mai stata imbarcata sull’aereo.
Poi dalla Regione provano a inviare delle PEC alla ECO.TECH., poche ore prima della consegna del materiale ma nessuno risponde a quella mail.
Così Zingaretti prende atto che non saranno mai consegnate dalla ECO.TECH, e la Regione Lazio il 29 marzo risolve il contratto con la società, chiedendo la restituzione dell’acconto già versato di oltre 11 milioni di euro.
Chi è ECO.TECH srl?
Davanti ad una commessa di oltre 35 milioni di euro ci saremmo aspettati che la società incaricata fosse almeno un’azienda solida, che ha avuto solo un contrattempo.
Invece, da una semplice visura camerale, emerge come la società sia un srl con capitale sociale di 10mila euro, diviso tra i due soci: un signore cinese, residente a Nigbo e una ulteriore srl semplificata con sede a Frascati. LA VISURA CAMERALE
Hanno tre dipendenti registrati e come attività prevalente svolgono “commercio all’ingrosso di articoli per l’illuminazione; materiale elettrico vario per uso domestico”.
Non si capisce il motivo per cui questa società sia stata scelta per fornire mascherine protettive in un momento di emergenza sanitaria che ha stravolto il mondo.
Oltretutto, dagli atti, emerge come le richieste di disponibilità siano state acquisite informalmente, per “le vie brevi”.
Tanti dubbi su questa operazione
Chi conosceva la ditta ECO.TECH srl? Qualcuno della Regione Lazio? Lo ha chiesto in un’interrogazione in consiglio regionale la nostra Chiara Colosimo. Perchè vogliamo sapere se Zingaretti ha denunciato e se la Regione che governa ha trasmesso gli atti alla magistratura.
Anche perchè il successivo affidamento per la fornitura delle FFP2 e FFP3 è stato pagato molto meno rispetto ai costi proposti dalla ECO.TECH srl
Anche su questo argomento vogliamo spiegazioni a nome dei medici, degli operatori sanitari e dei cittadini del Lazio.
