Donzelli e Bartolomei, PDL ”Bocciato nostro emendamento”
Firenze, 14 set. – (Adnkronos) – ”Anche le televisioni che all’interno delle televendite promuovono magie, talismani, tarocchi e prodotti pornografici potranno partecipare al bando regionale che stanzia 750mila euro a favore delle emittenti televisive. La sinistra ha bocciato la nostra richiesta di chiedere a chi otterra’ il contributo della Regione di non promuovere nelle televendite prodotti pornografici o che tendano in vario modo a carpire la fiducia dei soggetti piu’ deboli mediante contenuti attinenti al magico o al paranormale”. Questa l’accusa dei consiglieri regionali del Pdl Giovanni Donzelli e Salvadore Bartolomei, tra i firmatari di un
emendamento – bocciato dalla maggioranza di centrosinistra – che restringeva i criteri di accesso ai finanziamenti stanziati dalla Regione Toscana a sostegno delle emittenti televisive alle prese con una complessa fase di transizione collegata al passaggio al digitale terrestre. ”La scelta della sinistra di aiutare anche maghi, tarocchi e hot line penalizza le non poche televisioni regionali di qualita’ che trasmettono prodotti eccellenti, autoprodotti, di informazione, cultura e intrattenimento. Non siamo bacchettoni, e non abbiamo nessuna voglia di censura: le televisioni sono libere di trasmettere quello che ritengono piu’ opportuno nei limiti della legge, ma non con i soldi dei cittadini”.
”La Regione – aggiungono i due consiglieri del Pdl Donzelli e Bartolomei – avrebbe dovuto indirizzare i pochi e tardivi fondi a disposizione verso la qualita’ dei palinsesti. Una trasmissione di approfondimento sulla crisi economica in Toscana, costa molto di piu’ e porta incassi nettamente inferiori a quelli di una maga che vende il talismano per guarire da mali incurabili o una hot line notturna”.
”La sinistra e’ buona a difendere la cultura e la buona informazione solo quando c’e’ da attaccare Berlusconi, quando poi si tratta di emanare leggi si penalizza la buona informazione per non urtare qualche Wanna Marchi toscana o qualche pornodiva”, concludono Donzelli e Bartolomei.