Noi siamo orgogliosamente di Destra e con coerenza portiamo avanti le nostre idee, ma siamo felici di collaborare con uomini come Bambagioni che si candiderà a sostegno di Eike Schmidt sindaco di Firenze: è una bellissima notizia per la città
La candidatura di Paolo Bambagioni a sostegno di Eike Schmidt sindaco di Firenze è una bellissima notizia per la città. Bambagioni è una persona di grandissimo spessore politico e morale, che ho avuto modo di apprezzare nelle esperienze comuni trascorse nelle istituzioni.
La candidatura di Bambagioni fa crollare il pregiudizio ideologico
Da fronti contrapposti ci siamo trovati a condividere battaglie che dovrebbero far parte del senso civico comune, a partire dal Forteto. Noi siamo orgogliosamente di destra e con coerenza portiamo avanti le nostre idee, ma siamo felici di collaborare con uomini come Bambagioni che pur avendo una cultura politica diversa dalla nostra, hanno dimostrato di essere liberi e per questo sono stati emarginati.
La sua candidatura fa crollare il pregiudizio ideologico. Sono certo che saranno molti altri, dopo di lui, ad avvicinarsi a questa bellissima sfida per cambiare Firenze dalla mala gestione di una sinistra chiusa in se stessa e che non risponde ai bisogni dei fiorentini: la partita è aperta.
L’intervista a Paolo Bambagioni: “Dem ideologici e senza capacità Voglio Firenze pulita, verde e sicura”
di Emanuele Baldi
«Voglio diventare un punto di riferimento per chi ha visto in me uno che si è speso e ha fatto battaglie per il territorio, anche e spesso senza il sostegno del partito a cui appartenevo, il Pd».
Paolo Bambagioni è a oggi il nome più ’spiazzante’ di una (finora) tiepida campagna elettorale, incline a far scintille su quisquilie dialettiche e assai poco sui temi e i programmi. E qui batte – sui contenuti, insomma – l’ex sindaco di Signa, formazione Dc, fuoriuscito dal Pd e ora pronto a fare da capolista alla civica di Eike Schmidt, sulla sponda opposta della sua storia politica.
Bambagioni, una scelta in controdetenza?
«Non so se la si può definire tale. Vede, innanzitutto io ho una vesta puramente civica e poi intendo la politica come un dare indicazioni al proprio elettorato di riferimento. Eike mi ha telefonato spiegandomi che secondo lui potevo essere utile alla causa».
E l’ha convinta subito?
«È un uomo che stimo anche per la sua generosità verso Firenze. Come professionista che vuoi dirgli? Ha una dimensione e uno spessore internazionali e può aiutare anche la città a recuperarle».
I temi che condivide con Schmidt?
«Firenze ha bisogno di decoro, di pulizia, di un sistema di trasporti pubblici che funzioni davvero. Ovunque vedo invece solo incuria e scarsa sicurezza. Prenda le Cascine. Schmidt vuol farle rinascere…»
Sì, ma ci hanno provato tutti
«Guardi, io da sindaco a Signa ho tirato su quasi dal nulla il parco dei Renai e senza, lo sottolineo, nessun sostegno dal partito a livello regionale. Ora è una meraviglia di cui beneficiano migliaia di persone. Sulle Cascine Schmidt dice una cosa perfino normale quando lo paragona a un possibile Hyde Park. E’ ora di dare una svolta».
Ha molte colpe il Pd sulle cose che in città non vanno?
«Guardi, il Pd ormai rappresenta solo il potere che gestisce il potere. Non è stata fatta negli anni una selezione della classe dirigente e ora ci troviamo davanti a un blocco di potere ideologico e senza capacità. Schmidt può essere l’occasione di cambiare per davvero».
Come?
«Dando finalmente un’alternanza di potere a questa città. Guardi che a chi governa fare un giro in panchina non può fare altro che bene».
Bambagioni, si sente che con il Partito Democratico non vi siete lasciati bene. Quanto ha inciso la vicenda della commissione sul Forteto, una delle sue grandi battaglie?
«Forse è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vede, lì mi accorsi che mentre io cercavo di aprire un varco di riflessione il mio messaggio non veniva in alcun modo recepito».
Schmidt parla anche di overtourism. Però il centrodestra si è infuriato quando Nardella ha provato a frenare gli affitti brevi. Posizioni contraddittorie?
«No, io penso solo che l’ex direttore degli Uffizi abbia ragione quando parla di una città dove non è possibile muoversi tra le gomitate dei turisti. Il turismo non va ostacolato, ma governato, ripensato, aumentato nella qualità. Anche a costo di fermarsi un attimo a riflettere».