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Fermate Fa’afafine! Nessuno si azzardi a dire ai miei figli che il martedì possono essere femmine e il mercoledì maschi

In queste settimane migliaia di bambini dagli 8 ai 16 anni saranno costretti ad assistere, con la scuola, allo spettacolo teatrale “Fa’afafine”. Fin qui nulla di male, se non fosse che il protagonista dello spettacolo è un bambino transgender, Alex, che si sente sia maschio che femmina e vuole avere un terzo sesso indeterminato: “Alex ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere: i giorni pari è maschio e i giorni dispari è femmina.”
Mi sembra assurdo che sia proprio la scuola a fare questo lavaggio del cervello ai nostri bambini, spesso senza neanche avvertire i genitori. La scuola non può insegnare ai bambini che l’identità sessuale di ognuno di noi sia una scelta e per lo più a giorni alterni.
Una cosa è l’orientamento sessuale, altra cosa è il genere.
Se è ovvio (magari senza andare a disturbare i bambini alle elementari) che le persone si devono rispettare a prescindere dall’orientamento sessuale, è altrettanto ovvio che di genere maschile o femminile si nasce, non si decide a giorni alterni.

Per fortuna, c’è chi dice no a tutto questo. Molti si stanno mobilitando contro questa visione distorta. Se vuoi fermare anche tu l’indottrinamento della teoria gender nelle scuole italiane, firma la petizione con cui si chiede al Ministero dell’Istruzione di intervenire con una circolare urgente che impedisca alle scuole di partecipare allo spettacolo: http://www.citizengo.org/it/ed/40268-stop-gender-scuola-no-allo-spettacolo-faafaine