Prosegue il caso dossieraggi, una decina le persone coinvolte per le quali il Pm di Milano ha richiesto l’arresto
Continuano a spuntare nuovi tentativi di dossieraggio, non soltanto nei confronti dei nostri esponenti ma anche nei confronti dei loro figli, come è avvenuto per La Russa ed i suoi figli. Dopo il caso Striano adesso sono una decina i soggetti per i quali è stata avanzata una richiesta di arresto da parte del Pm di Milano. Ci auguriamo che venga fatta totale chiarezza su questi fatti.
Spiati Ignazio La Russa e suo figlio Geronimo
Nell’inchiesta portata avanti dalla Dda di Milano sono state riportate le parole con cui Enrico Pazzali, uno degli indagati, ha richiesto informazioni su Ignazio La Russa e i figli: “Fammene un’altra… Ignazio La Russa!. E metti anche un altro se c’è … eh … come si chiama l’altro figlio? Come si chiama? Eh … Geronimo come si chiama Geronimo La Russa? Ma non si chiama Geronimo…come si chiama? Antonino? Metti Antonino La Russa… stavo pensando sia Antonino che Ignazio”.
La richiesta di arresto per 10 soggetti
Il Pm di Milano ha già avanzato una richiesta di arresto nei confronti di una decina di soggetti. Questi avrebbero creato una vasta rete di contatti in cui ogni componente aveva a sua volta ulteriori contatti all’interno delle pubbliche amministrazioni e delle Forze dell’Ordine. In questo modo riuscivano a reperire in maniera illecita informazioni riservate da poter utilizzare contro cittadini ed esponenti.
Per il Pm di Milano questi: “Sono soggetti che godono di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri, e che spesso promettono e si vantano di poter intervenire su indagini e processi, per bloccare iniziative giudiziarie”. Se confermato, sarebbe un fatto gravissimo. Confidiamo che le indagini facciano il loro corso riuscendo a scovare tutti coloro che sono stati coinvolti nella raccolta illecita di informazioni.
Meloni: “Su dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada a fondo”
“Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”, ha dichiarato il Presidente Giorgia Meloni.
La priorità è fare chiarezza
È opportuno fare chiarezza più velocemente possibile. Serve capire chi siano i mandanti di questa grande attività di dossieraggio e le finalità per la quale è stata avviata quest’attività. Tutto ciò costituisce un affronto alla nostra democrazia, alla nostra libertà, alla nostra privacy. Ci hanno accusati di essere dei complottisti quando abbiamo denunciato il fatto, ma adesso la verità sta salendo a galla.