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Collettivi pro Hamas rivendicano il massacro del 7 ottobre: che orrore!

Dopo che l’Università di Torino e la Normale di Pisa hanno boicottato Israele cedendo ai collettivi pro Hamas, adesso i collettivi dell’Università di Bologna rivendicano il massacro dei terroristi di Hamas del 7 ottobre

Per i collettivi rossi dell’Università di Bologna il massacro del 7 ottobre perpetrato dai terroristi di Hamas contro il popolo di Israele non è stato altro che un modo per far tornare la Palestina al centro dell’agenda internazionale. Per quei “bravi ragazzi” dei centri sociali, che tanto piacciono alla sinistra, le donne stuprate e massacrate insieme alle violenze subite dai bambini non sono orrori da condannare, ma bensì atti di “resistenza del popolo palestinese”.

Collettivi dell’Università di Bologna: “Rivendichiamo il 7 ottobre, solidali con Hamas”

“Siamo solidali con il popolo palestinese e con tutta la sua resistenza, anche con la lotta armata (di Hamas) perché ogni popolo ha diritto di difendersi come tutelato dal diritto internazionale. Il popolo palestinese subisce una oppressione colonialista da 100 anni ed è suo diritto difendersi con le armi, soprattutto con le armi, vista la violenza del regime israeliano”, ha affermato la ragazza portavoce del collettivo di Bologna durante un servizio andato in onda su Quarta Repubblica di Nicola Porro (clicca qui per il video completo).

Alla domanda sul massacro del 7 ottobre contro il popolo di Israele la ragazza ha risposto: “ma stiamo ancora parlando di giustificare cosa successo il 7 ottobre dopo sei mesi di genocidio? Non si può continuare a parlare di una iniziativa che ha rimesso la Palestina all’interno delle agende politiche di tutto il mondo? Noi lo rivendichiamo tutto, perché è un atto di resistenza”.

Le Università ostaggio dei collettivi pro Hamas

Purtroppo, in questi giorni stiamo assistendo ad un clima di violenza nelle Università sempre più preoccupante. I collettivi rossi di Torino hanno fatto irruzione nel Senato accademico affinché deliberasse per boicottare la ricerca con le Università israeliane, riuscendo a piegare le istituzioni universitarie a questa follia (clicca qui per leggere).

Poi anche la Normale di Pisa ha approvato una mozione analoga con la quale – di fatto – vengono boicottati i progetti di ricerca con gli atenei d’Israele (clicca qui per approfondire). Adesso assistiamo all’orrore delle dichiarazioni dei collettivi rossi dell’Università di Bologna che rivendicano i massacri del 7 ottobre dei terroristi di Hamas.

Gli ostaggi di Hamas hanno denunciato le violenze

Le violenze che Hamas compie quotidianamente nei confronti dei suoi ostaggi sono ormai appurate, a confermarle sono, infatti, le dichiarazioni di tutti gli ostaggi salvati dalle mani degli estremisti: dalle donne che denunciano le violenze sessuali fino agli uomini che denunciano i terribili abusi commessi nei loro confronti. Orrori che vanno condannati e perseguiti e per i quali non ci sono giustificazioni.

La testimonianza di una delle vittime di Hamas: “Le nostre figlie soffrono quotidianamente”

“Le nostre figlie soffrono quotidianamente tormenti lì. Sono danneggiate fisicamente ed emotivamente. Tutti coloro che prendono decisioni devono capire che ogni giorno assistiamo allo stupro che avviene a Gaza. Queste ragazze subiscono uno stupro quotidiano e tutti lo ignorano. Come cittadina il 7 ottobre non capivo perché per ore nessuno fosse venuto a salvarmi, e così fanno tutte le donne che sono lì.

Sono tornata dopo 50 giorni e sto sistemando le cose. Non voglio descrivere quello che stanno passando lì da 179 giorni. Il vostro compito è riportarli a casa, è il ruolo dello Stato che ci ha deluso. Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Sono stato fortunata e sono tornata a casa. E gli altri? Stanno aspettando che qualcuno vada a salvarli.

Ogni giorno, il numero di persone che possono essere salvate diminuisce, non è ragionevole che ci voglia così tanto tempo.”, ha dichiarato una madre, ostaggio e vittima delle violenze di Hamas.