Atreju 24, Meloni: “Cuori puri e gambe ferme, questa è l’occasione per cambiare l’Italia”

Dopo otto giorni di confronti e dibattiti, Atreju 24 si è concluso con l’intervento straordinario di Giorgia Meloni

Anche questa edizione di Atreju si è conclusa, come da consuetudine, con l’intervento del Presidente Giorgia Meloni. Un intervento straordinario che ha infiammato il popolo di Atreju. In maniera ineccepibile, ha spiegato “La via italiana” sui tanti temi che ha affrontato: simboleggia la strada tracciata dal governo Meloni per affrontare le grandi tematiche del presente, un approccio che predilige l’interesse nazionale nel rispetto dei paesi con cui ci si confronta e che rafforza il ruolo propositivo dell’Italia sui tavoli internazionali.

Con il governo Meloni Italia più stabile

“Guardate la stabilità di questo governo, che è data dalla compattezza della sua maggioranza: è il più grande elemento di discontinuità con il passato della politica italiana ed è il più grande elemento di forza dell’Italia nel quadro attuale la stabilità la stabilità garantisce a questa Nazione la sua credibilità internazionale.

Le garantisce la possibilità di avere una strategia di avere una visione; le garantisce la possibilità di avere conti in ordine garantisce il rifiuto di una politica economica che per troppi anni è stata fatta con il solo obiettivo di guadagnare consenso facile; le garantisce in una parola quella autorevolezza senza la quale non è possibile produrre benessere”, ha affermato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il centrodestra è dalla parte dei lavoratori

“Parlano di lavoro sottopagato e di una legge sul salario minimo che però non hanno mai rappresentato quando governavano, però è stato questo governo a mettere una media di 100 euro in più al mese in busta paga ai lavoratori con i redditi bassi, mentre i sindacati che ci contestano, Landini compreso, firmavano i contratti con una paga da cinque euro l’ora un po’ di coerenza signori. Un po’ di coerenza. Dicono di difendere il lavoro delle donne però è sotto questo governo, che non a caso ha la prima donna presidente del Consiglio dei Ministri nella storia d’Italia, che abbiamo raggiunto il record di lavoro femminile.

Raccontano di una destra che vuole spaccare l’Italia, però è sotto questo governo che il pil del Mezzogiorno sta crescendo più di quello più della media nazionale, che l’occupazione nel mezzogiorno cresce più della media nazionale, che si rafforza l’export, che si rafforza il tessuto industriale, cioè: è sotto questo governo che il Sud è diventato la locomotiva di Italia. E anche questa è stata una scelta”, ha zittito così i gufi di sinistra Giorgia Meloni.

La via italiana al contrasto all’immigrazione illegale

“Noi andremo avanti con la via italiana al contrasto all’immigrazione illegale: ci sono voluti mesi a mettere appunto una strategia efficace di contrasto però mi pare che i risultati comincino ad arrivare -60% di sbarchi rispetto al 2023, -30% percento rispetto al 2022. E come sempre meno partenze significa anche meno morti in mare, perché io non accetterò mai di dovermi abituare a queste tragedie.

Ma non ci siamo limitati a combattere i trafficanti, noi siamo andati anche alle cause della migrazione, avviando il piano Mattei per l’Africa, in particolare un progetto di cooperazione da pari a pari con le nazioni africane per aiutare le nazioni nazionali nel loro cammino di sviluppo. Non è un piano del governo, è un piano nazionale, una strategia di interesse nazionale e però perfino su questo i nostri avversari si sono lanciati in una opposizione feroce proprio mentre invece tutti i nostri partner internazionali ci facevano i complimenti e ci chiedevano di pote partecipare con noi a questa iniziativa”, ha dichiarato il Presidente Meloni.

La sinistra è un disco rotto

“Loro insistono con un disco rotto perché quando loro non hanno argomenti veri per contrastarci loro ne usano di falsi se non ci sono quelli, se non hanno argomenti veri ce li inventiamo, che ci importa? Un po’ lo stesso schema che usa la Cgil per indire gli scioperi generali. Ora pure qui, grande rispetto per il lavoro dei sindacati, per i diritti sindacali però, anche qui è abbastanza facile distinguere una verità dalle altre menzogne.


Per giustificare il suo incitamento a una rivolta sociale, con toni che non hanno precedenti nella storia del sindacato italiano e con toni che se li avessimo utilizzati noi sarebbero arrivati i caschi blu dell’ONU, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ci dice che in Italia aumenta il precariato, che l’occupazione diminuisce, che diminuisce il potere d’acquisto delle famiglie.


Solo che purtroppo i numeri dicono esattamente il contrario. Anche qui. Noi abbiamo giurato al Quirinale il 22 ottobre del 2022, dopo due anni da quel giorno, in Italia ci sono 850mila occupati in più cala il lavoro precario e se prendiamo in considerazione solo i contratti a tempo indeterminato, in due anni, abbiamo quasi un milione di posti di lavoro in più”, così il Presidente Meloni è intervenuto sugli attacchi infondati della sinistra al governo.

Meno burocrazia e più sicurezza

“Abbiamo fatto sicuramente diverse cose sul piano normativo penso alle norme del decreto Caivano che consentono di intervenire con molta più efficacia contro la criminalità minorile, penso agli aumenti degli organici per le nostre forze dell’ordine. Facciamo un grande applauso di nuovo alle nostre forze dell’ordine siamo sempre dalla loro parte.

E penso al DDL sicurezza, il tanto vituperato DDL sicurezza, che introduce nuovi reati e aumenta le tutele per le forze eh per le Forze dell’Ordine. Così come bisogna fare di più sulla lotta alla mala burocrazia ad adempimenti ancora troppo numerosi, troppo onerosi, incerti nelle procedure e nei tempi che chiaramente scoraggiano gli investimenti eh sfiduciano i cittadini.

Sono tasse occulte che si sommano a quelle reali che noi non ci possiamo più permettere. E continueremo a ridurre le tasse su chi lavora come abbiamo fatto con il taglio del cuneo, come abbiamo fatto con l’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF, come abbiamo fatto con la flat tax per i piccoli lavoratori autonomi; il cammino è ovviamente ancora lungo del adesso noi abbiamo ereditato uno stato che è elefantiaco fatto di sprechi, di spese vergognosi, qualsiasi file apri ti metti un po’ le mani nei capelli: abbiamo pagato la ristrutturazione delle seconde case, abbiamo pagato il reddito di cittadinanza a chi poteva lavorare, abbiamo fatto un sacco di cose e queste cose molto costose si potevano mantenere solamente spremendo chi lavorava e chi si azzardava a fare impresa.

E noi continueremo a tagliare questi sprechi perché uno stato più efficiente vuol dire tasse, ma vuol dire anche meno clientelismo e capisco che uno scenario del genere possa preoccupare la sinistra, ma certamente non preoccupa noi e non deve preoccupare i cittadini”, ha dichiarato il Presidente Giorgia Meloni.

Italia adesso centrale in Europa

“Oggi finalmente, dicevo, siamo in grado di partecipare alla definizione delle priorità europee ai massimi livelli e intendiamo farlo. Però come sempre lo faremo senza rinunciare al nostro punto di vista per il bene di un continente che senza persone coraggiose rischia di scoprirsi in un futuro non lontano totalmente ininfluente.

Negli anni in cui i palazzi europei erano dominati dalle sinistre rosse e verdi sono state compiute scelte totalmente insensate, quando non folli, i cui frutti avvelenati continuano a maturare ogni giorno c’è una crisi generale di competitività che è stata scatenata soprattutto dal furore ideologico pseudo ambientalista che ora invece va affrontata con lucidità e con coraggio, per rilanciare l’industria, per non lasciare indietro le fasce più deboli della popolazione europea e perfino per avere le risorse necessarie che servono a tutelare l’ambiente e la natura”, ha concluso Giorgia Meloni.