“Aggredito da un fascista”. Ma era tutto finto: indagato il sindacalista della Cgil

Il sindacalista della Cgil prima denuncia l’aggressione e poi confessa: “Mi sono inventato tutto”. Inventarsi un’aggressione per alzare il clima di odio e violenza è da irresponsabili

Sono degli irresponsabili. Prima hanno chiamato alla ‘rivolta’, istigando i peggiori estremisti rossi a scendere in piazza e mettere a ferro e fuoco intere città, e adesso sono arrivati finanche ad inventarsi di sana pianta presunte aggressioni fasciste pur di gridare allo scandalo e alzare il clima d’odio e di violenza.

L’aggressione farsa

“Uno mi ha urlato ‘comunista di merda’, facendo il saluto romano, l’altro mi ha tirato un pugno, mi ha spintonato e mi ha colpito. E poi sputi”. Si sarebbe svolta così, secondo il sindacalista della Cgil di Genova, la presunta aggressione a sfondo fascista di cui sarebbe rimasto vittima. Dovizia di dettagli, raccontati puntualmente, che gli sono costati un’indagine per simulazione di reato.

Proprio così. Sarebbe tutto falso. L’aggressione non ci sarebbe mai stata. E il sindacalista della Cgil si sarebbe inventato tutto. Davanti al pubblico ministero, Federico Manotti, il sindacalista della Cgil avrebbe ammesso di aver inventato l’aggressione a sfondo politico che aveva denunciato il 15 aprile scorso a Sestri Ponente. Dopo le incongruenze della sua versione sollevate dagli inquirenti, il sindacalista Fabiano Mura avrebbe ammesso di essersi inventato tutto.

Già pronti cortei di solidarietà, ma era tutto finto

Hanno mobilitato tutto il circuito sinistro. Hanno gridato al “ritorno del fascismo”, all’aggressione “fascista”, al pericolo per la democrazia. Fiumi di pagine sul racconto della presunta aggressione, cortei di solidarietà, e poi era tutta una farsa.

Arrivare a simulare un reato, dopo aver gridato alla ‘rivolta sociale’ istigando a scendere in piazza migliaia di estremisti rossi pronti a mettere a ferro e fuoco intere città, per sperare di prendere qualche voto in più è, a dir poco, da irresponsabili.