Oggi sono state pubblicate sulla stampa le intercettazioni dell’inchiesta Tirreno Power, nella quale esponenti di spicco del Governo Renzi avrebbero favorito la società, già finita sotto sequestro, apponendo delle modifiche di competenza ad una bozza di testo redatta dal ministero dello Sviluppo economico (leggi qui).
La Tirreno Power è partecipata dalla Gas de France e dalla società Sorgenia, fondata e controllata dalla famiglia De Benedetti fino allo scorso marzo, e che detiene la centrale di Vado Ligure i cui fumi, secondo la procura di Savona, hanno provocato la morte di migliaia di persone.
La ‘porcata’ di Renzi e di cui ha giovato De Benedetti non è solo un vergognoso favore ad uno dei poteri forti che hanno consentito all’ex sindaco di Firenze di fare la scalata fino a Palazzo Chigi, ma è il simbolo stesso dell’emergenza democratica che sta vivendo il nostro Paese.
La mano tesa del governo Renzi nei confronti di De Benedetti, fra i maggiori editori italiani, ha il chiaro obiettivo di ’sedare’ la libertà di stampa, che sconfina ben oltre il caso delle testate di proprietà di De Benedetti disegnando un quadro da vero regime totalitario; una mossa che ben si sposa con la svendita dell’Italia ai tecnocrati europei che hanno voluto al potere Renzi senza passare dalle elezioni.
Dopo le conferme sugli intrecci fra governo e la Guardia di Finanza, ora abbiamo anche quello, di cui avevamo già ampiamente sospettato, dei favori agli imprenditori amici, meglio se editori di giornali.
Si tratta di intrecci che creano uno scenario cupo, ai limiti del vomitevole.
Renzi è cinico e spietato al punto di avvelenare i cittadini pur di manovrare il potere in modo da dominarlo completamente; in un Paese civile questo avrebbe già comportato la caduta del governo. E noi vogliamo che il nostro Paese diventi subito civile.