Continuare a filosofeggiare sull’ipotesi della gestione pubblica delle terme di Montecatini rende sempre più concreto il rischio che le Leopoldine finiscano nelle mani nelle banche che hanno concesso i mutui per la realizzazione dei lavori.
Continuare a perseverare nella ricerca di una governance pubblica delle terme di Montecatini è una soluzione scellerata, un accanimento terapeutico che contribuisce soltanto a far crescere la voragine di soldi pubblici sprecati dalla sinistra.
Ricordiamo che, mentre il Partito democratico si interroga sulla filosofia dei cantieri di Montecatini, ogni giorno che passa con i cantieri fermi, vengono sprecati 10mila euro di soldi dei cittadini toscani, come hanno rilevato le stesse ditte nell’ultimo sopralluogo da noi effettuato.
Oltre a litigare fra le posizioni di Rossi e Bellandi, nominare nuovi consulenti a spese della collettività, presentare inutili protocolli, il Partito democratico avrà forse anche il tempo di pensare ad una soluzione efficace per risolvere il problema?
O la Regione la smette di giocare a Monopoli, mette nero su bianco un business plan realistico e concreto e cerca un soggetto privato per la gestione, oppure le terme finiranno nelle mani degli istituti di credito.