Nella realizzazione della nuova residenza universitaria di Uopini, in provincia di Siena, l’amministrazione del Comune di Monteriggioni guidata da Bruno Valentini avrebbe forzato nel 2008 e 2009 il vincolo paesaggistico che impone il rispetto della distanza di 200 metri da un’area cimiteriale. La Regione lo sapeva?
Per sgomberare il campo da ogni equivoco Rossi annunci la costituzione come parte civile nel procedimento e segnali il caso alla Corte dei Conti per l’enorme spreco di denaro pubblico, dato che con ogni probabilità la casa dello studente dovrà essere ora abbattuta e l’Azienda universitaria ha speso per quell’edificio diversi milioni di euro.
Ho presentato in Consiglio un’interrogazione per chiedere proprio questo, dopo aver verificato i contenuti di un esposto inviato nelle scorse settimane alla Procura della Repubblica di Siena, che indaga sugli abusi edilizi di Monteriggioni e l’attuale sindaco di Siena Bruno Valentini.
Le irregolarità nella realizzazione della residenza universitaria ‘Peppino Impastato’ di Uopini sarebbero dunque il frutto di un abuso edilizio realizzato ‘ad hoc’ grazie ad una variante che il Consiglio comunale di Monteriggioni ha adottato il 14 maggio 2008 e approvato il 18 aprile 2009, che ha consentito la costruzione dell’edificio nella zona vicino al cimitero, al posto di un vecchio ed edificio industriale, anch’esso abusivo.
Si tratta di una grave forzatura alle leggi in materia di urbanistica che impongono alla Regione Toscana di agire senza indugi per la tutela dei fondi pubblici impiegati da una sua stessa agenzia, l’Azienda regionale per il diritto allo studio, di cui detiene il 100%.
Inoltre il progetto approvato non contemplerebbe nemmeno gli spazi di verde pubblico e i parcheggi stabiliti obbligatoriamente dalla legge nazionale, tanto che i parcheggi sarebbero invece stati previsti con l’approvazione di una variante al permesso di costruire del 2014, a circa 2 chilometri di distanza dalla residenza stessa.
Se le denunce saranno confermate ci troviamo di fronte ad una grave forzatura urbanistica che ha provocato un pesante danno alle casse pubbliche. Adesso la Regione non può far altro che agire per tutelare i propri interessi.