Avrebbe dovuto rimanere a vita in galera nel suo paese d’origine, in Marocco. Invece, rispetto all’ergastolo sentenziato in primo grado, la pena gli è stata addirittura ridotta a 30 anni in appello, accogliendo la richiesta dei legali della difesa.
Oggi la Corte d’Assise d’appello ha così deciso su Abdelghani Ammari, 31enne che ha ucciso a Prato, il 30 marzo 2017, Leonardo Lo Cascio, il portiere di notte che stava andando a lavorare.
Lo ha sgozzato con un cacciavite alla fermata dell’autobus: tutto per compiere una rapina da un bottino di pochi euro ed un telefonino. Un omicidio che avvenne, tra l’altro, a pochi passi dal tribunale.
E’ l’ennesimo fatto vergognoso: ancora una volta nessuna giustizia. “Fine pena mai” solo per le vittime, non per i carnefici. Non è possibile perdere la vita così nelle nostre città e per di più vedere che la clemenza c’è solo per i criminali.
In una nazione seria con leggi serie ed una giustizia seria, il marocchino avrebbe dovuto scontare il carcere a vita nella sua nazione.