Aveva picchiato, maltrattato e segregato le due figlie fidanzate con uomini diversi dai cugini da lui prescelti per il matrimonio e a cui le aveva già vendute in cambio di denaro.
Per questo un uomo, bosniaco di etnia rom, è stato arrestato dalla polizia di Pisa e incarcerato: viveva nelle roulotte di un campo nomadi.
Se nel 2019, in Toscana, si adottano pratiche medievali, è “merito” dei sedicenti progressisti della sinistra che in tutti questi anni hanno fatto nascere e proliferare le baraccopoli dove la legge è sospesa.
Basta con queste zone franche: i campi rom vanno chiusi e smantellati, come sta giustamente facendo l’amministrazione di centrodestra del sindaco Conti, e chiusi in tutta Italia. Altrimenti il governo sarà considerato complice di questi soprusi.
Chissà se dopo questa notizia qualcuno ci spiegherà perché i buoni sarebbero quelli che difendono gli insediamenti dove manca l’umanità e i cattivi quelli che chiedono la chiusura dei campi rom.
Il codice rosso diventato legge di recente è stato un passo avanti ma non può essere sufficiente a prevenire questi fatti: complimenti ai magistrati e alle forze dell’ordine che, nonostante strumenti e risorse insufficienti, hanno scoperto questo fatto gravissimo.
Se davvero la sinistra vuole tutelare le donne come sostiene a parole, la prima cosa da fare è stroncare la segregazione che trova terreno fertile in questi insediamenti.
