Nella villa in Sardegna di Beppe Grillo, il figlio insieme ad alcuni amichetti, avrebbe stuprato una modella dopo una serata di abusi di alcool e droga. La notizia, apparsa oggi sul quotidiano La Stampa e ripresa in queste ore da tutti i media è clamorosa.
Non è solo il patto per le poltrone che ha fatto nascere il governo Conte-bis a unire Grillo a Renzi, ma anche i guai giudiziari dei familiari. Questa volta però non si tratta del padre, ma del figlio.
Ciro Grillo, il figlio diciannovenne di Beppe, sarebbe infatti indagato insieme a tre amici dalla procura di Tempio Pausania per una presunta violenza sessuale di gruppo. Ad accusarli è una modella di origini scandinave incontrata il 16 luglio in una discoteca in Costa Smeralda.
La ragazza avrebbe presentato la denuncia ai carabinieri di Milano una decina di giorni dopo la serata, iniziata in discoteca e finita nella villa del comico e fondatore del M5S a Porto Cervo. Ha raccontato che all’inizio si era appartata con uno dei quattro, poi si sono aggiunti gli altri tre. E che il rapporto sarebbe avvenuto contro la sua volontà.
I giovani si difendono sostenendo che il rapporto sessuale sarebbe stato consenziente.
Gli investigatori stanno anche valutando lo stato della ragazza al momento del rapporto sessuale, per stabilire se ci sia stato un abuso di alcol o droghe. Gli inquirenti avrebbero anche acquisito un video, che potrebbe risultare una prova decisiva.
Villa in Sardegna, droga, alcool, festini di gruppo con modelle: a prescindere dalle responsabilità giudiziarie, la situazione ci racconta comunque qualcosa.
Il fustigatore della casta, il moralista che si erge a paladino del popolo, forse farebbe meglio a stare più attento a come educa i figli, piuttosto che ad autoproclamarsi educatore degli italiani. Caro Beppe, dai, facci ancora la morale.