«La riforma è un’occasione storica per una giustizia più efficiente». L’intervista di Meloni al Tg1

“Chi pensa che nella giustizia va tutto bene voterà no, chi pensa che invece possa migliorare voterà sì». Il Presidente del Consiglio interviene anche sulla Manovra 2026 e sul Ponte sullo Stretto

Presidente, cosa rappresenta questa riforma della giustizia e cosa risponde all’ANM per la quale altera l’assetto di poteri?

«La riforma della giustizia rappresenta un’occasione storica di avere una giustizia più efficiente e più giusta, sono norme di buonsenso, separazione delle carriere che significa rafforzare la terzietà del giudice quindi un processo più giusto, alta corte disciplinare che significa che quando un giudice domani dovesse sbagliare se ne assumerà anche finalmente la responsabilità e il sorteggio dei componenti del CSM che vuol dire liberare la magistratura dalle correnti politicizzate e quindi valorizzare il merito.

Non sono d’accordo con l’ANM, del resto non ricordo una volta in cui l’ANM sia stata favorevole a una qualsiasi riforma della giustizia. Quindi la loro idea è che tutto va benissimo. Non è l’idea che abbiamo noi della giustizia e probabilmente neanche quella che ne hanno i cittadini».

Ora si apre la partita del referendum, sarà una consultazione sulla giustizia o ci saranno anche dei profili politici? 

«Io credo che debba essere una consultazione sulla giustizia, intanto perché non ci saranno in ogni caso conseguenze per il governo. Noi arriveremo alla fine della legislatura e chiederemo agli italiani di essere giudicati per il complesso del lavoro che abbiamo fatto, ma anche perché voglio ricordare a tutti che i governi passano e invece le leggi, soprattutto quelle costituzionali, rimangono e incidono sulla vita dei cittadini.

Quindi io penso che sia una scelta più facile. Chi pensa che nella giustizia va tutto bene, voterà contro la riforma, quindi voterà no, chi pensa che invece possa migliorare, voterà a favore della riforma e quindi voterà sì».

Presidente come giudica lo stop della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto, cosa farà il governo e come replica la magistratura contabile che dice sostanzialmente di essersi attenuta a profili esclusivamente giuridici?

«Alla magistratura contabile voglio dire che sono rimasta francamente un po’ incuriosita di fronte ad alcuni rilievi, come quello nel quale ci si chiedeva per quale ragione avessimo condiviso una parte della documentazione via link. Perché verrebbe voglia di rispondere perché c’è internet. Dopodiché il governo aspetta i rilievi. Risponderà ai rilievi.

Sia chiaro che l’obiettivo è fare il Ponte sullo Stretto di Messina, che è un’opera strategica, sarà un’opera ingegneristica unica al mondo, perché voglio dire anche questo, noi siamo eredi di una civiltà che con i suoi ponti ha meravigliato il mondo per millenni e io non mi rassegno all’idea che non si possa più fare oggi perché siamo soffocati dalla burocrazia e dai capilli».

Un punto sulla manovra, ci saranno modifiche sul contributo delle banche o sugli affitti brevi? 

«Continuo a dire che secondo me è un bel segnale che si mettano le risorse sui lavoratori, sulle imprese che assumono, sulle famiglie, sulla natalità, sulla sanità e che si chieda un contributo a banche e assicurazioni, sugli affitti brevi a mio avviso deve decidere il Parlamento se confermare o meno la norma.

Io voglio solamente dire che la razio del provvedimento non è fare cassa sul tema degli affitti, ma è favorire gli affitti alle famiglie perché è evidente che se c’è la stessa tassazione per chi affitta un turista e per chi affitta una famiglia, si tenderà ad affittare al turista e gli affitti per le famiglie aumenteranno, quindi il nostro obiettivo è abbassare gli affitti per le famiglie».