In seguito alla revisione generali dei conti nazionali, l’Istat certifica il buon andamento della nostra economia: il deficit è calato del 7,2% e il debito si è ridotto al 134,6%
Stiamo sistemando i conti pubblici dopo i disastri che sinistra e cinque stelle hanno fatto quando governavano. Le politiche serie e concrete adottate dal governo Meloni sin dal suo insediamento hanno mostrato, e stanno continuando a mostrare, i suoi frutti. I dati Istat evidenziano, ancora una volta, il buon andamento della nostra economia. Il deficit è calato del 7,2% e il debito si è ridotto al 134,6%.
Stiamo sistemando i conti pubblici
L’Istat ha eseguito una revisione generale dei conti nazionali e i risultati che si sono evidenziati hanno modificato in misura sensibile le stime dei livelli del Pil e dei principali aggregati negli ultimi anni. Senza possibilità di smentita di sorta, le evidenze oggettive dimostrano la bontà delle politiche adottate dal governo Meloni in materia economica.
Si registra un miglioramento del deficit al 7,2% e una riduzione del debito al 134,6%. Altro che sprechi e politiche assistenzialiste della sinistra e cinque stelle vari, gli investimenti sulla crescita e lo sviluppo del lavoro in Italia, oltre a ottimi risultati sull’occupazione, stanno mostrando i loro frutti. Così l’Italia cresce.
Ecco le revisioni al rialzo del Pil
Come attesta l’Istat, nel 2023 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 2.128.001 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 42.625 milioni rispetto alla stima di marzo scorso. Per il 2022 il livello del Pil risulta rivisto verso l’alto di 34.209 milioni di euro. Per il 2021 la revisione al rialzo è stata di 20.572 milioni di euro. Nel 2023 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a 0,7%, al ribasso di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima del marzo scorso.
Sulla base dei nuovi dati, nel 2022 il Pil in volume è aumentato del 4,7%, al rialzo di 0,7 punti percentuali, nel 2021 è cresciuto dell’8,9%, con una revisione di +0,6 punti percentuali. Nel 2023 gli investimenti fissi lordi sono aumentati in volume dell’8,5%, i consumi finali nazionali dell’1,2%, le esportazioni di beni e servizi dello 0,8% mentre le importazioni sono scese dello 0,4%. Il valore aggiunto in volume nel 2023 è diminuito dell’1,6% nell’industria in senso stretto e del 3,5% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, mentre è aumentato del 6,7% nelle costruzioni e dell’1,1% nei servizi. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil nel 2023 è pari a -7,2% (-8,1% nel 2022), migliorato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,5% del Pil.