Sono intollerabili le aggressioni contro chi lavora per garantire la nostra sicurezza e per salvarci la vita: inasprite le pene dei delinquenti che aggrediscono il personale sanitario e pronta l’introduzione dell’arresto differito
Siamo al fianco di ogni medico, infermiere, operatore sanitario, studente o specializzando che ha subito minacce o violenze mentre era impegnato a salvare delle vite. Stiamo assistendo ad una forte escalation di violenze contro chi lavora negli ospedali per garantire la nostra salute e assisterci nei momenti più difficili. Abbiamo aumentato le pene con il Ddl sicurezza per coloro che aggrediscono i nostri medici, ma adesso arriva anche la stretta del governo con misure urgenti contro questi delinquenti.
L’escalation di violenze contro chi ci salva la vita
Due medici della guardia medica di Melito di Napoli sono stati aggrediti ieri sera da tre donne e due uomini dopo il rifiuto dei sanitari, un 31enne e una 38enne, di effettuare una visita domiciliare a un loro parente. Ieri a Cagliari un medico di base, schiaffeggiato da un paziente stanco per l’attesa, ha riportato lesioni al timpano. L’altra sera a Bolzano un 57enne ha accoltellato alla schiena un camice bianco. Sono solo i casi più recenti di aggressioni brutali a medici e infermieri che si stanno registrando nei presidi sanitari di tutta Italia.
Pene più severe per chi aggredisce sanitari
Pene più severe per chi aggredisce agenti e sanitari. Con l’approvazione dell’art. 20 del Ddl sicurezza sarà garantita più sicurezza alle Forze dell’Ordine e ai Medici. Una norma che si è ritenuta indispensabile, poiché assistiamo ormai da tempo ad un incremento delle aggressioni ai danni di chi tutela la nostra sicurezza e la nostra salute.
Grazie a queste nuove norme, vengono aumentate le pene e viene introdotto il delitto di lesioni a personale esercente una professione sanitaria o sociosanitaria: una prima risposta a quella che è diventata una vera e propria emergenza.
Il vertice del governo
Sulla questione si è tenuto un vertice a Palazzo Chigi al fine di adottare urgentemente misure per il contrasto ad azioni violente contro strutture e personale sanitario. La volontà del governo è quella di intervenire subito adottando una serie di misure importanti.
“Stiamo valutando quale sia la strada più veloce per introdurre l’arresto in flagranza differita anche per gli autori di violenze sugli operatori”, afferma il ministro della Salute dopo aver concordato un piano di misure con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i colleghi dell’Esecutivo Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno).
La flagranza differita consiste nell’arresto dell’autore del reato a 48 ore dall’episodio, se in possesso di testimonianze video e foto. Ma il ministro ipotizza anche filtri agli ingressi e telecamere nei presidi sanitari.