Più forti in Italia e più forti in Europa: la nomina di Raffaele Fitto a vice Presidente esecutivo della commissione Ue dimostra la ritrovata autorevolezza della nostra Nazione sullo scenario internazionale, altro che Italia isolata in Europa
Il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ospite al programma televisivo “Cinque Minuti” condotto da Bruno Vespa in onda su Rai1. Grazie al grande lavoro di Giorgia Meloni, finalmente, l’Italia è tornata centrale in Europa: la nomina da parte del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo della Commissione è un’ottima notizia per la nostra Nazione.
Meloni: “L’Italia è una Nazione che conta in Europa”
“Nella definizione della Commissione europea vale il peso delle Nazioni. Noi dobbiamo ricordarci qual è il ruolo dell’Italia. L’Italia è un paese fondatore dell’Unione Europea, è la terza economia, la seconda manifattura, è il terzo paese per numero di abitanti, è una Nazione che conta. E io credo che da questo risultato, che è molto importante e del quale sono molto contenta, dobbiamo anche un po’ imparare rispetto anche al dibattito che c’è in Italia.
Sbaglia chi pensa che le dinamiche dei partiti in Europa debbano contare più della forza degli stati membri. Sbaglia chi, eventualmente in passato, avesse preferito altre logiche rispetto a far valere la forza della Nazione, perché l’Italia è una Nazione forte e quindi forse vale la pena di imparare, di rivendicare, saper rivendicare con maggiore determinazione il peso dell’Italia, soprattutto se poi si ha sicuramente un’Italia che si presenta come seria affidabile e leale, pur non rinunciando a dire quello che pensa per il bene dell’Europa, che è quello che abbiamo fatto”, ha dichiarato Giorgia Meloni durante la trasmissione “Cinque Minuti” di Bruno Vespa.
L’importante delega di Fitto in Commissione europea
Per quanto riguarda le competenze che Fitto avrà in quanto vice presidente esecutivo della Commissione europea Meloni ha affermato: “Io penso che Fitto e l’Italia abbiano avuto una delega molto importante. Una vicepresidenza esecutiva, che era la nostra grande ambizione, vuol dire chiaramente avere uno dei ruoli più influenti all’interno della Commissione europea, con una delega molto importante che è ‘Riforme e fondi di coesione’.
Nella lettera di incarico che Ursula von der Leyen scrive a Raffaele Fitto, quando si parla di riforme si dice garantire che l’Europa metta in campo gli adeguati investimenti e le adeguate riforme per la sua crescita, quindi va inteso diciamo come materia di competenza economica. Quasi 400 miliardi di euro, diciamo, di competenza del commissario Fitto per questa programmazione che finisce nel 2027, poi c’è quella che inizierà nel 28.
Dopodiché c’è il Pnrr che prima aveva solamente il commissario Dombrowski. Adesso lo hanno insieme Dombrowski e Fitto e sono altri 600 miliardi di euro di competenza. Fitto come vicepresidente della commissione, coordina il lavoro di alcuni altri commissari”.
Compatti in Europa su Fitto: facciamo prevalere l’interesse nazionale a quello dei partiti
“Non ho dubbi che superi l’esame della Commissione poi le altre dinamiche sono politiche e lì chiaramente tutto diventa più complesso però le dico questo, direttore, dipende da noi, dipende da quanto l’Italia riesce a muoversi compatta. Dobbiamo ricordare che Raffaele Fitto non è il Commissario di Fratelli d’Italia o il Commissario del Governo, è il commissario italiano.
Poiché le forze politiche, tutte, hanno una loro influenza in Europa fa la differenza la nostra compattezza. Una forza molto influente nel Parlamento Europeo è il gruppo dei socialisti. Ora però nel gruppo dei socialisti la delegazione di maggioranza relativa cioè quella più numerosa sono gli italiani. Escludo che il Partito Socialista europeo possa prendere sul Commissario italiano una posizione diversa da quella che indica la delegazione italiana che è anche la più rappresentativa.
Tra l’altro ricordo che Raffaele Fitto, esponente al Parlamento Europeo di Fratelli d’Italia all’opposizione dell’allora governo di centrosinistra, votò Paolo Gentiloni. Silvio Berlusconi, al tempo che era al Parlamento Europeo e stava in un’altra Commissione, si fece cambiare di Commissione per andare a fare la dichiarazione di voto a favore di Paolo Gentiloni e non eravamo esponenti di quel partito. Mi aspetto che ci si sappia muovere come come fanno le Nazioni serie e quindi diciamo che quando ci si muove fuori dai confini nazionali ci si muove facendo prevalere l’interesse nazionale all’interesse dei partiti”, ha concluso il Presidente Giorgia Meloni.