Michele Emiliano ci è cascato di nuovo: dopo lo scandalo del primo appalto da 31mila euro pagati dalla Regione Puglia alla famiglia del governatore, adesso spunta un secondo appalto da 36mila euro
Il governatore Michele Emiliano ci ricasca. Di nuovo. Dopo il primo appalto dei fratelli in Regione Puglia, adesso – solo a pochi giorni di distanza – se ne scopre un altro. Tutto in contrasto con le norme del codice degli appalti e dell’anticorruzione, ovviamente. Ma a sinistra tutto è lecito: le regole valgono solo per gli altri. Che vergogna!
Spunta un secondo appalto della Regione Puglia ai fratelli del governatore Emiliano
Dopo il primo appalto per un valore di 41mila euro alla Emiliano Arredamenti, società gestita dalla famiglia del governatore della Puglia, Michele Emiliano, per una fornitura di mobili negli uffici regionali, si scopre un secondo appalto. Nel mese di agosto – racconta la Gazzetta del Mezzogiorno – il Consiglio regionale della Puglia ha stipulato un secondo contratto con la ditta della famiglia Emiliano per acquistare scaffali e altri oggetti per la biblioteca regionale. L’importo dell’appalto è pari a 36mila euro.
Insomma, pensare che possa essere una svista, come qualcuno si è affrettato a dire, pare proprio difficile… Dopo un primo appalto affidato dal Consiglio regionale all’impresa dei fratelli del governatore Emiliano, per un importo di 41mila euro, emerge che la Emiliano Srl abbia ricevuto, con affidamento diretto, poche settimane dopo, un secondo appalto da 36mila euro.
Davvero difficile pensare che sia tutto un caso. Ovviamente, tutto questo è avvenuto in violazione delle norme del codice degli appalti e dell’anticorruzione che prevedono una rotazione delle aziende chiamate per svolgere servizi. Una vergogna per la giunta Emiliano.
“Appalto inopportuno”: parola di Michele Emiliano
“La società è stata invitata, in modo inopportuno, dal Consiglio regionale per la fornitura di attrezzatura e in maniera inopportuna l’azienda ha risposto alla richiesta di fornitura. Credo che dal punto di vista formale sia tutto regolare, ma se la potevano risparmiare sia gli uni che gli altri.
Mettere in difficoltà il presidente – commenta Emiliano – è una cosa che si doveva evitare, sono dispiaciuto ma non è successo nulla di drammatico”.
La denuncia dei Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia
“A pensar male… Due appalti in tre mesi per la stessa categoria merceologica e dalla stessa stazione appaltante sembrano un frazionamento per raggirare la norma che prevede di poter affidare gli appalti sotto soglia. Insomma, come se fosse stato apposta per non dare nell’occhio.
In questo caso siamo anche a un’altra anomalia: il codice degli appalti e dell’anticorruzione gli affidamenti devono rispettare il criterio della rotazione delle aziende chiamate a presentare preventivi. Emiliano srl deve essere una vera trottola per come ruota”, hanno affermato i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina.