La Procura del Venezuela si scaglia nuovamente contro il candidato Presidente dell’opposizione Edmundo González Urrutia, accusato di gravissimi reati per aver denunciato i brogli elettorali del dittatore sanguinario Maduro
Ci risiamo, ancora una volta. Mentre il regime comunista guidato da Maduro continua imperterrito ad arrestare migliaia e migliaia di persone accusandole di gravissimi reati per il sol fatto di aver protestato contro l’ennesima elezione farsa del dittatore sanguinario, la Procura Generale del Venezuela convoca nuovamente il candidato presidente dell’opposizione Edmundo González Urrutia accusandolo di gravissimi reati per aver denunciato i brogli elettorali di Maduro: la Comunità internazionale deve intervenire immediatamente.
Il regime comunista vuole arrestare il candidato dell’opposizione
La procura generale del Venezuela è tornata a scagliarsi contro il candidato presidenziale delle opposizioni, Edmundo Gonzalez Urrutia, nell’ambito di una causa aperta per diffusione dei risultati elettorali e presunta istigazione alla violenza.
Edmundo González Urrutia è atteso per oggi 27 agosto alle 10 di mattina, le 18 in Italia, segnala il procuratore generale, Tarek William Saab, parlando dell’indagine collegata alla “pubblicazione e al mantenimento” della pagina web in cui sono pubblicati i risultati delle elezioni.
La Procura del Venezuela, infatti, starebbe indagando sui fatti relativi alla pubblicazione e al mantenimento” di una pagina web, sulla quale il partito anti-chavista sostiene di aver caricato ‘l’83,5% dei registri elettorali” a sostegno della sua denuncia di brogli nelle elezioni presidenziali del 28 luglio, si legge nella notifica.
Nel documento, la Procura ricorda che il leader dell’opposizione è indagato per “usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti pubblici, istigazione a disobbedire alla legge, reati informatici, associazione a delinquere e cospirazione, reati legati alla pubblicazione e al mantenimento del sito web ResultadosconVZLA.com
Gonzàlez Urrutia: “Nessuna garanzia di indipendenza: pubblico ministero agisce come accusatore politico”
Convocato dalla procura generale, il candidato dell’opposizione venezuelana Edmundo Gonzalez Urrutia ha dichiarato che la convocazione avviene “senza garanzia di indipendenza” del sistema giudiziario, descrivendo il pubblico ministero come un accusatore politico.
“Il procuratore generale della Repubblica si è comportato più volte come un accusatore politico, condanna in anticipo e ora invia un mandato di comparizione senza garanzie di indipendenza della giustizia” ha dichiarato Edmundo González Urrutia.
Maduro scrive le sentenze della Corte Suprema
Ex lavoratori della Corte suprema venezuelana hanno rivelato che i “presidenti delle camere dell’istituzione si riunivano al quartier generale di Maduro, a Miraflores”. Lo denuncia la ong Provea dal suo profilo X.
In particolare, un ex giudice ha raccontato alla missione Onu sul Venezuela “che gli venivano presentate sentenze pronte da firmare: ‘Non c’era tempo per leggere, né per riflettere”. La prassi è stata confermata anche da un ex avvocato della stessa Corte, secondo cui “le sentenze venivano redatte in anticipo e stampate per essere firmate dai giudici: ‘Siamo stati tutti testimoni di questo, tutti noi che abbiamo lavorato lì'”.
Fatti gravissimi ed intollerabili rispetto ai quali la Comunità internazionale deve intervenire con urgenza.