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Venezuela, il popolo scende in piazza contro il regime comunista: 3 morti e 44 feriti

Dopo le elezioni farsa in Venezuela, continua la repressione del popolo da parte del regime comunista: ecco il video che testimonia l’orrore del comunismo

Dopo il risultato farsa delle elezioni in Venezuela, Fratelli d’Italia ha chiesto in aula alla Camera un’informativa urgente del ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla situazione nel Paese (clicca qui per approfondire). In seguito ai risultati farsa delle elezioni, molti venezuelani sono scesi in piazza contro il regime comunista di Maduro. Le repressioni sono state violente e hanno mostrato tutto l’orrore del regime comunista in Venezuela. Per adesso, sono tre i morti e quarantaquattro i feriti.

Venezuelani in piazza contro le elezioni farsa di Maduro

Subito dopo l’inaccettabile, perché falso, risultato delle elezioni in Venezuela, diversi manifestanti sono scesi in piazza per rivendicare la libertà di poter esprime un voto libero e democratico. Diverse statue del colonnello Hugo Chavez sono state abbattute dai manifestanti a La Guaira (spiaggia di Caracas) a Calabozo (nello Stato di Guárico) e a Mariara (nel nord del Paese).

Durante le elezioni, diversamente da quanto era stato invece concordato, non è stata permessa la supervisione di osservatori internazionali. Così come il regime ha agito sui principali oppositori di Maduro, Mari’a Corina Machado e Corina Yoris, impedendogli di potersi candidare alle elezioni.

Maduro manda in piazza i carri armati e espelle sette ambasciatori

I venezuelani sono scesi in piazza per protestare contro queste ennesime elezioni farsa e contro l’oppressione del regime comunista di Maduro, il quale ha inviato i carri armati nelle strade ed ha emesso un mandato di cattura per la Machado.

Sempre Maduro ha espulso sette ambasciatori con l’accusa di voler interferire negli affari interni ed ha bloccato i collegamenti con Panama e con la Repubblica Domenicana. Recentemente sono scomparsi 25 studenti dall’Universita’ Nazionale della Sicurezza che si erano rifiutati di votare per il dittatore comunista. La Comunità internazionale deve intervenire, subito!