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La lettera della vittima del Forteto: “Zazzeri ritiri la sua candidatura”

Ecco il testo integrale della lettera inviata alla stampa da Giuseppe Aversa alla sua ex tutrice al Forteto, Elena Zazzeri, che è candidata per le elezioni comunali a Firenze nelle liste della sinistra

Pubblichiamo la versione integrale della lettera inviata alla stampa da Giuseppe Aversa, in merito alla candidatura della sua ex tutrice al Forteto, Elena Zazzeri. Giuseppe Aversa è uno dei due fratellini lasciati in affidamento all’Avv. Elena Zazzeri e inseriti nella comunità del Forteto prima dello scandalo.

La lettera integrale di Giuseppe Aversa all’Avv. Zazzeri

di Giuseppe Aversa

Ho appreso della candidatura dell’avvocatessa Zazzeri alle comunali di Firenze. Ho letto i comunicati dell’associazione vittime del Forteto e li condivido: descrivono nel merito il coinvolgimento della mia ex-tutrice nella vicenda Forteto. Il silenzio di questi giorni è servito per riflettere, per far sedimentare il contrasto emotivo che le sue parole hanno generato dentro di me. Vorrei esprimere alcuni pensieri e riflessioni, lo farò come posso e riesco.

Ogni giorno, attraverso il mio lavoro servendomi anche della mia esperienza, cerco di portare un punto di vista che spero faccia riflettere, che ponga interrogativi che possa migliorare il sistema di protezione e tutela dei minorenni che a volte non è tutelante come dovrebbe essere. Un sistema che, in fin dei conti, è fatto da persone. Ormai io sono fuori da quel sistema che ho subìto insieme a molti altri. Un sistema fatto di persone che nel nostro caso, e non solo, crea danni anche proprio per l’incapacità di porsi dubbi, di mettersi in discussione.

Le omissioni e le inadeguatezze professionali sul Forteto sono omissioni e inadeguatezze appurate che hanno rovinato tante vite di bambini, bambine, ragazzi, ragazze e delle loro famiglie. Eppure, nella storia del Forteto sono molte le persone, i professionisti soprattutto, che hanno avuto un ruolo importante a sostegno della comunità, troppo pochi, ad oggi, hanno preso coscienza delle loro responsabilità. Purtroppo, l’avvocatessa Zazzeri è una di queste.

A posteriori, seguendo l’iter giudiziale, dalla condanna del ‘85 a quella europea nel 2000, seguita da tre gradi di giudizio, e la recente ammissione di colpa da parte dello Stato italiano di fronte alla Cedu (per la violazione degli articoli 3 e 8 inerenti la tortura e la lesione della vita familiare e privata) l’ avvocatessa Zazzeri non ha mai preso posizione ammettendo di aver sbagliato. Non vi è pretesa delle pubbliche scuse, che non guasterebbero, mi interrogo invece sulla scelta di tale candidatura a seguito di fatti tanto gravi, e come ciò possa sposarsi con il ruolo che l’avvocatessa chiede di ricoprire candidandosi al comune di Firenze.

Come ergersi a paladina contro la violenza sulle donne e sui minorenni dopo aver preso parte, magari inconsapevolmente, ad una delle pagine più buie della storia italiana nell’ambito della tutela minorile? A fronte di condanne per reati quali maltrattamenti, abusi, violenze fisiche e sessuali mi chiedo ancora oggi come non abbia tentato il possibile per sostenere le vittime anche banalmente prendendo le distanze da coloro che un tempo stimava e frequentava, poi passati in giudicato. Io mi auguro che la l’avvocatessa Zazzeri, almeno ad oggi, abbia preso maggior consapevolezza sulla vicenda Forteto.

Gli anni sono passati, la verità processuale ha raccontato una storia incompleta, molte voci di ragazze e ragazzi che hanno subìto, oggi uomini e donne, non sono emerse. Mi chiedo se abbia letto gli atti del processo, se abbia letto la sentenza. Mi piacerebbe sapere cosa ha provato nel leggere di maltrattamenti, molestie, abusi, violenze fisiche e sessuali testimoniate da molti ragazzi e ragazze. Ragazzi e ragazze che lei conosceva direttamente e incontrava durante i pranzi e le cene in comunità in quanto frequentatrice.

Durante gli anni del processo non ricordo di una presa di posizione a nostro favore, di vicinanza, sostegno, o di sgomento e sdegno verso i membri fondatori di quel sistema che purtroppo ha sostenuto e alimentato. Il sistema marcio del Forteto avveniva sotto anche i suoi occhi, oltre a mille altri, velati di una fiducia cieca e pregiudiziale nonostante le sentenze e il malessere espresso da molti minori su cui non si riponeva alcuna credibilità.

Mi piace pensare che le persone che ci rappresentano siano donne e uomini coerenti. Coerenti nelle scelte, coerenti con il passato, capaci di fare passi indietro dove più avanti forse non è opportuno andare. Donne e uomini che hanno memoria, in virtù della quale si avvallino personalità appropriate per i ruoli chiamati a rivestire, ruoli decisivi molto spesso per definire una società e i suoi membri.

Prima ancora di voler bene al popolo, alla gente, si deve voler bene ai singoli proprio perché i singoli formano la gente e poi il popolo. Noi purtroppo eravamo tanti, siamo e lo saremo sempre.