Siamo al paradosso: per il Partito democratico l’informazione non è libera se racconta gli scandali che da Bari a Torino coinvolgono la sinistra
Siamo davvero al paradosso. Adesso il Partito democratico, evidentemente offuscato e in crisi per gli scandali che lo stanno coinvolgendo e che stanno emergendo in tutta Italia, attacca anche i telegiornali e la libera informazione. Per quale ragione? Solo perché stanno facendo il loro lavoro di informazione mandando in onda i servizi che riguardano gli scandali che da Bari a Torino coinvolgono la sinistra. Accusare la Rai di essere il megafono del governo è una follia.
Una domanda semplice ai piddini
La lucidità degli esponenti del Partito democratico, a quanto pare, è stata offuscata dagli scandali che stanno, ormai, emergendo in tutta Italia: dal caso di Bari e la vendita di voti, fino allo stesso caso a Torino. Non si può sennò capire e spiegare la nota che i componenti del Pd in Commissione vigilanza hanno diffuso, con la quale mettono in discussione l’imparzialità del Tg1 e degli altri telegiornali Rai, i quali sarebbero dei megafoni per la propaganda del governo e dei Ministri.
Forse si sono dimenticati l’era in cui i palinsesti dell’informazione Rai erano tenuti in sospeso per trasmettere le conferenze stampa dell’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Oppure quando i giornalisti venivano convocati all’interno del cortile di Palazzo Chigi da Matteo Renzi in veste di presidente del Consiglio-gelataio. La verità è che la libertà di informazione e il diritto di cronaca per il Pd vale solo quando sono loro al governo della Nazione: a parti inverse è soltanto propaganda. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: se ne facciano una ragione in Rai quella stagione è terminata.
Domanda ai piddini: se al TG1 parlano dei rapporti del Partito democratico con la malavita di Bari e della corruzione elettorale scoperta a Torino, è colpa di un complotto di una presunta “telemeloni” o forse sono alcuni dei vostri dirigenti territoriali che danno questo orribile spettacolo?
Il Pd perde la poltrona, ma non il vizio
“Il Pd perde la poltrona ma non il vizio…di considerare la Rai una sua proprietà. Si spiega così il loro livoroso attacco al Tg1 colpevole, a loro dire, nell’edizione della 20 di parlare degli scandali che da Bari e Torino coinvolgono il Pd e che adesso stanno finalmente emergendo. Viene da chiedersi che avrebbe dovuto fare il Tg1, silenziare la notizia e nasconderla? Probabilmente se la sinistra fosse stata alla guida della Rai così avrebbe fatto. Ma fortunatamente non è più cosi, con la nuova governance della Rai e dei tg le notizie si danno nel rispetto del pluralismo e del diritto di cronaca. Il Pd se ne faccia una ragione”, affermano i deputati di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli e Francesco Filini, vicepresidente e capogruppo in Vigilanza Rai.
Unirai: “Atteggiamento intimidatorio verso un’intera categoria”
“Da mesi il Pd non fa che attaccare le testate giornalistiche della Rai denunciando faziosità che non esistono e sbilanciamenti che vengono puntualmente smentiti dai dati degli organi competenti. Chiediamo rispetto per la categoria dei giornalisti. L’ultima accusa è quella di aver dato spazio a due inchieste relative a presunti casi di voto di scambio a Torino e Bari. Cosa avrebbero dovuto fare i Tg? Nascondere la notizia per non disturbare qualcuno?
Si tratta chiaramente di un atteggiamento intimidatorio verso un’intera categoria da parte di chi evidentemente negli anni è stato abituato a dettare la linea agli organi di informazione. Quel tempo è finito. Domani mattina alle 9 aspettiamo Ruotolo alla riunione di sommario del Tg1. Se a quell’ora ha altri impegni possiamo fare per quella del pomeriggio alle 15:30. Sarà l’occasione per confrontarsi dopo mesi di continui attacchi al primo telegiornale italiano”, ha affermato il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai.