Grazie al lavoro del governo Meloni l’Italia riacquista centralità in Europa: non accettiamo lezioni di politica estera da chi andava con il Venezuela di Maduro e la Cina
Sono finiti i tempi in cui l’Italia andava in Europa a cercare la legittimazione svendendo pezzi di interesse dell’Italia in cambio di una pacca sulla spalla. Se l’Italia torna, finalmente, ad essere centrale in Europa è merito degli italiani che hanno dato una legittimazione popolare e politica forte a questa maggioranza e al lavoro proficuo del governo Meloni.
Orgogliosi del lavoro del governo in Europa: l’Italia torna forte
Siamo orgogliosi di quello che facciamo, non ci nascondiamo perché è giusto ed è nell’interesse nazionale dialogare con tutti, a prescindere dai governi di appartenenza. Non prendiamo lezioni di politica estera da chi invece scodinzolava dietro al Venezuela di Maduro o alla Cina svendendo gli interessi economici italiani con la via della seta. E siamo orgogliosi di non farlo, come siamo orgogliosi di non prendere lezioni di coerenza da chi cambiava maggioranza come la pochette. Non prendiamo lezioni da chi, pur di rimanere Presidente del Consiglio, ha cambiato maggioranza con una tale disinvoltura.
È di destra o di sinistra quello che sta facendo il Governo? Non saprei dire se è di destra o di sinistra andare a ritrattare il Pnrr ricordo, però, che la sinistra diceva che era da irresponsabile andare in Europa a rimettere in discussione quanto era stato fatto sul Pnrr, ed era la sinistra in Italia a dire che avremmo perso miliardi. Invece, il governo di destra grazie a Fitto e alla Meloni ha salvato quei miliardi.
Grazie all’Italia l’agricoltura sarà centrale nell’agenda europea
Siamo orgogliosi anche che, sempre grazie a questo governo, l’agricoltura sarà un tema centrale all’interno dell’agenda Europea. Questo solo grazie all’Italia che lo ha chiesto. Ricordo le reazioni, più o meno isteriche, della sinistra italiana perché avevamo chiamato il Ministero dell’Agricoltura anche “della sovranità alimentare”, come se la sovranità alimentare fosse un vezzo estremista o un tema linguistico.
Oggi in tutta Europa, e non solo, tutti hanno compreso che in realtà si tratta di un tema di difesa della sicurezza alimentare fondamentale e di libertà. Tutti abbiamo visto che è necessario difendere la sovranità alimentare, anche per la politica estera e, soprattutto, per la nostra dignità. Perché non si può dire se sia di destra o di sinistra difendere gli agricoltori, ma sappiamo che non è giusto smettere di pagare gli agricoltori per smettere di produrre: dobbiamo aiutare gli agricoltori a lavorare. Ed è quello che stiamo facendo.
Noi abbiamo difeso gli agricoltori, mentre Francia e Germania non hanno fatto niente. Siamo orgogliosi che il resto d’Europa segue la politica italiana del governo Meloni sul tema dell’agricoltura.
Non si può parlare di pace senza condannare Hamas
Noi siamo anche orgogliosi della politica che sta portando avanti il governo sul Medio Oriente: ci vuole equilibrio. Se si vuole seguire la giusta politica di due popoli due stati, è strettamente necessario garantire la sicurezza dello Stato di Israele: solo con la sicurezza dello Stato di Israele si potrà garantire il diritto al popolo palestinese di avere uno Stato. Questa è una politica giusta, quella che porta avanti il governo dialogando con le Nazioni arabe moderate.
Le Nazioni arabe moderate, inevitabilmente, hanno un ruolo nella risoluzione del conflitto e dispiace pensare che all’interno delle istituzioni nazionali, in quelle universitarie ed in alcuni Consigli comunali, ci siano persone che non hanno la forza ed il coraggio di condannare con chiarezza e nettezza quanto è successo il 7 ottobre: non si può parlare di pace senza condannare in modo inequivocabile Hamas e tutti coloro che in Palestina sostengono Hamas.
Italia in prima fila anche sul tema dell’immigrazione
Questo governo deve essere orgoglioso anche della politica fatta in Europa sul tema dei migranti, perché abbiamo svegliato l’Europa dopo anni in cui questa era intorpidita: è inutile discutere su come ridistribuire tutti i migranti che arrivano in Italia ed in Europa. L’Unione Europea, finalmente, si sta ponendo il tema di come fare a controllare i propri confini.
Anche qui non si può dire se sia di destra o di sinistra, ma è giusto e necessario, per l’interesse Nazionale ed europeo, controllare chi viene in Italia e in Europa. Non dobbiamo lasciare in mano agli scafisti la possibilità di selezionare chi può arrivare in Italia. Lo scafista non fa partire chi ha più bisogno, ma chi lo paga di più e, normalmente, questo non è il più debole dei migranti, ma quello in cui la disperazione è più forte. Non c’è nessuna umanità in questo.
C’è un dato di fatto: mentre la politica di distribuzione dei migranti è fallita, perché in Europa non siamo mai riusciti a realizzarla, dal primo gennaio al quindi marzo di quest’anno gli sbarchi sono passati, rispetto all’anno precedente, da 1.9937 a 6.650, sono dunque un terzo dell’anno precedente. Questo grazie al governo Meloni e agli interventi che ha posto in essere.
Ecco il mio intervento alla Camera dei Deputati: