Migliaia di donne e uomini in divisa, ogni giorno, sono al servizio della Nazione per garantire ai cittadini sicurezza e rispetto delle regole: è nostro dovere sostenerli e difenderli dagli attacchi strumentali di chi tenta scelleratamente di farne un bersaglio
La libertà di manifestare il dissenso non può mai tradursi in atti di violenza e aggressioni che delegittimano il fondamentale ruolo delle Forze dell’Ordine. Gli effetti di questa campagna d’odio della sinistra contro le migliaia di donne e uomini in divisa che, ogni giorno, sono al servizio della Nazione per garantire ai cittadini sicurezza e rispetto delle regole, purtroppo, li abbiamo già visti (clicca qui per vedere gli effetti della campagna d’odio della sinistra contro le Forze dell’Ordine).
Nel 97% delle manifestazioni nessuna criticità
“Ci tengo a ricordare, in questa sede, che nel 97% delle manifestazioni che si sono svolte in questi mesi non c’è stata alcuna criticità. Solo nel 3% dei casi si sono riscontrate criticità e questo dimostra l’ottima gestione dell’ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili. Sono dati, questi, che è giusto ribadire e sottolineare, perché ritengo ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti” così il Presidente Meoni durante l’incontro con i sindacati delle Forze dell’Ordine sulle iniziative legislative in itinere del governo in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle forze di polizia con funzioni di controllo del territorio.
“Abbiamo ritenuto importante convocare questo incontro, anche alla luce di quello che è successo in questi mesi e in queste settimane. Come sapete, l’aumento delle manifestazioni di piazza, soprattutto dopo la riacutizzazione del conflitto in Medio Oriente, ha determinato un impegno, qualitativamente e quantitativamente, più intenso per tutti voi.
Dal 7 ottobre a oggi, infatti, le iniziative di piazza sono state più di mille. L’Italia, a differenza di altre Nazioni, non ha vietato le manifestazioni a favore della Palestina perché per noi è fondamentale garantire il pieno diritto ad esprimere qualunque posizione politica. È un diritto che va bilanciato col rispetto delle regole che lo disciplinano e con la necessaria tutela degli obiettivi sensibili e che sono presi di mira dai manifestanti, molto spesso riconducibili a simboli più della religione ebraica che allo Stato di Israele (posto che anche questi ultimi vanno difesi)”.
Manifestare è un diritto, rispettare le regole un dovere
“Non esiste solo il diritto a manifestare, che nessuno mette in discussione: esiste anche il dovere di rispettare delle regole, che sono state fissate, e più volte sono state ritenute conformi alla Costituzione, proprio per ridurre i rischi di incidenti. Non si tratta di vuoti formalismi. Sono le regole del gioco democratico. Senza queste regole si tratta di un altro gioco. Chi pensa di spacciarlo come democratico sta barando.
Il ministro Piantedosi, in Parlamento, e il Capo della Polizia, hanno assicurato la verifica attenta di quanto è accaduto a Pisa, e la piena collaborazione con l’autorità giudiziaria per far emergere errori o abusi. Fermi restando questi accertamenti, e rispettandone l’autonomia, lo scopo di questo nostro incontro è di guardare al presente e al futuro, e quindi di ricevere da voi proposte sul contributo che il governo e, per la parte di iniziativa del governo, il Parlamento possono dare oggi per migliorare la gestione dell’ordine pubblico. Vogliamo capire cosa si può fare per una migliore gestione dell’ordine pubblico” ha detto Meloni.