Nessun esame per l’Italia da parte dell’Unione europea: stavolta a smentire Repubblica ci pensa una portavoce dell’Ue
Il quotidiano La Repubblica titola così in prima pagina “Ue, l’Italia sotto esame”, ma – ancora una volta – viene smentita. Continuano a fare disinformazione per attaccare il governo Meloni, ma stavolta sono stati smentiti dal portavoce della Commissione europea per la Giustizia: che figura!
Nessuna ispezione per l’Italia, solo disinformazione di Repubblica
Non c’è stata nessuna ispezione né visita di funzionari della Commissione europea in Italia, ma si è trattato solamente di una breve riunione tecnica in videoconferenza già programmata. Quindi dal teorema dell’ispezione con tanto di funzionari dell’Unione Europea che avrebbero dovuto interrogare l’Italia, come diceva Repubblica, la verità è che si è trattato di una semplice riunione in videoconferenza che, per dirla tutta, è un evento che si svolge annualmente dal 2020.
Portavoce Ue: “non c’è alcuna indagine o ispezione in corso”
A smentire i teoremi di Repubblica ci ha pensato la Commissione europea per la Giustizia, Christian Wigand ha rappresentato che: “In relazione ad alcune segnalazioni apparse sulla stampa sullo stato di diritto in Italia, al momento non c’è alcuna indagine o ispezione in corso. Quello che posso dirvi è che ovviamente siamo in fase di elaborazione del nostro rapporto annuale sullo stato di diritto, cosa che facciamo per tutti i 27 Stati membri. In questo contesto, abbiamo molti incontri con rappresentanti dei governi nazionali, con altre parti interessate, con Ong e altri”.
Una riunione ordinaria: ecco di cosa si trattava
Come detto da Christian Wigand, queste riunioni vengono svolte dalla Commissione europea in questo periodo dell’anno in tutti gli Stati membri. Gli argomenti trattati al loro interno sono uguali per tutti e riguardano: l’equilibrio tra i poteri, la giustizia, la lotta alla corruzione e la libertà dei media. Insomma, si tratta di un’attività ordinaria di verifica sull’attuazione dello Stato di diritto, nulla di quanto invece sostenuto dal quotidiano Repubblica.
Per certa stampa continuare a fare disinformazione ai danni del Governo Meloni è una vocazione.