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Foibe: Schlein e Conte restano muti

Il riduzionismo strisciante della sinistra istituzionale sui Martiri delle Foibe finisce per legittimare i negazionisti

Sono serviti anni ed anni affinché nel Giorno del Ricordo, istituito con una Legge solo del 2004, la memoria e il ricordo dei Martiri delle Foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati potessero essere onorati degnamente. Basti pensare che Giorgia Meloni è stato il primo Presidente del Consiglio a recarsi presso la Foiba di Basovizza per rendere omaggio ai Martiri delle Foibe e agli esuli istriani, fiumani e dalmati; gesto che è stato preceduto dalle parole importanti pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma Elly Schlein e Giuseppe Conte sono rimasti in vergognoso silenzio.

Il silenzio della vergogna di Schlein e Conte

Migliaia di italiani infoibati dai partigiani iugoslavi e centinaia di migliaia costretti a fuggire dalle loro terre – Istria, Fiume e Dalmazia – perché terrorizzati dal dover vivere sotto il regime comunista iugoslavo. Terrore motivato proprio dalle violenze e dagli attentati che i nostri connazionali subirono negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale e nel primo dopoguerra. La loro unica colpa era quella di essere italiani. Una pagina strappata dai libri di storia, per decenni tenuta viva tra mille difficoltà e ostilità dai sopravvissuti alla tragedia, e ricucita grazie all’istituzione del Giorno del Ricordo in memoria dei Martiri delle Foibe.

Schlein e Conte nel Giorno del Ricordo non hanno detto nemmeno una parola. Nemmeno l’alto e nobile discorso del presidente della Repubblica, che con le sue parole ha richiamato tutti a una condanna ferma e netta, ha potuto indurli ad unirsi alla commemorazione nello spirito di una memoria condivisa, di cui spesso la sinistra parla, ma quasi sempre con l’idea che ciò debba significare che tutti devono accettare la sua visione, le sue ambiguità e, come ieri, i suoi inaccettabili silenzi.

Il riduzionismo strisciante della sinistra istituzionale finisce per legittimare il negazionismo e i vandalismi

Il riduzionismo strisciante della sinistra istituzionale finisce per legittimare il negazionismo e i vandalismi come quello di Firenze, dove ancora una volta è stata distrutta la targa in ricordo dei Martiri delle Foibe. Si tratta dell’ennesimo episodio del genere a Firenze, frutto di un negazionismo strisciante. Ci sono ancora degli ignoranti che rifiutano il ricordo della tragedia che ha visto migliaia di italiani morire nelle cavità carsiche per mano comunista e centinaia di migliaia lasciare le loro case e le loro terre perché non volevano vivere sotto il regime titino. Nessuno può permettersi di strizzare l’occhio ai negazionisti: ci auguriamo che i responsabili del gesto siano identificati al più presto. Clicca qui per approfondire cosa hanno fatto i soliti negazionisti a Firenze.

Ma ci sono state tante iniziative per ricordare degnamente i Martiri delle Foibe e gli esuli istriani, fiumani e dalmati

Per la prima volta, grazie al lavoro del governo Meloni, ci sono state tante iniziative che hanno ricordato degnamente i Martiri delle Foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata.