-Il contributo di solidarietà venga chiesto anche ai baby pensionati-
“Se non si rivoluziona il sistema pensionistico, a pagare il dazio maggiore non saranno nè quelli che guadagnano più di 90mila euro nè gli enti locali, ma ancora una volta i giovani.” Dichiara in una nota
Giovanni Donzelli, dirigente nazionale del PDL e portavoce nazionale della Giovane Italia.
“Non è giusto che chi entra oggi nel mondo del lavoro, dopo stage, sacrifici e sfruttamenti, paghi i contributi sapendo che probabilmente in pensione non ci andrà mai. Diventa non solo ingiusto, ma veramente
insopportabile se consideriamo che questo sacrificio viene richiesto per pagare la pensione a chi ha smesso di lavorare a poco più di 30 anni con soli 14 anni sei mesi e un giorno di contributi.- Prosegue il portavoce dei giovani del PDL- Mi auguro che la Lega e Bossi capiscano che questo non è difendere i deboli, ma tutelare i già tutelati a discapito dei giovani che lavorano tra mille difficoltà.”
“Cosa spiegheranno gli amici leghisti ai giovani del nord che si rimboccano le maniche, lavorano e pagano i contributi sapendo che non andranno probabilmente mai in pensione? Diranno che sono riusciti a tutelare i baby pensionati?” Chiede Donzelli
“Mi auguro che non solo si riveda di qualche anno l’età pensionabile, ma che con l’accordo di tutta la maggioranza, si inizi a ristrutturare completamente il sistema previdenziale. Intanto farei pagare un
contributo di solidarietà a tutti quelli che sono andati in pensione prima di aver compiuto 50 anni e non hanno svolto lavori usuranti.
Probabilmente non cambierebbe notevolmente il saldo della manovra, ma sarebbe una misura di vera giustizia sociale.” Conclude il giovane dirigente del PDL