Italia Africa: un ponte per una crescita comune. Ecco tutti gli obiettivi concreti del Piano Mattei
Si è tenuto a Palazzo Madama a Roma il Vertice “Italia-Africa. Un ponte per una crescita comune”. Dopo la cerimonia di accoglienza e il saluto istituzionale del Presidente del Senato, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto l’intervento di apertura.
Ecco gli interventi
A seguire, gli interventi del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, del Presidente dell’Unione Africana, Azali Assoumani, del Presidente della Commissione dell’Unione Africana Moussa Faki Mahamat, del Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, del Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, del Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, del Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite Amina Jane Mohammed.
Il Vertice è stato il primo appuntamento internazionale che si svolge in Italia dall’avvio della Presidenza del G7, a testimonianza dell’importanza che l’Italia dà al partenariato con le Nazioni del Continente africano. È la prima volta, infatti, che la Conferenza Italia-Africa, che finora si è svolta a livello ministeriale, viene elevata a rango di Vertice di Capi di Stato e di Governo.
Presenti numerosi Capi di Stato, di Governo e Ministri delle Nazioni africane, l’Unione Africana, oltre ai rappresentanti dell’Unione europea. Hanno partecipato, inoltre, le principali Organizzazioni Internazionali, a partire dall’Onu, le Istituzioni Finanziarie Internazionali e le Banche Multilaterali di Sviluppo.
Il Vertice si è aperto ieri sera con la cena offerta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricevuto al Quirinale i Capi delegazione.
Ecco i pilastri del Piano Mattei
Istruzione e formazione: gli interventi si prefiggono di promuovere la formazione e l’aggiornamento dei docenti, l’adeguamento dei curricula, l’avvio di nuovi corsi professionali e di formazione in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro e la collaborazione con le imprese, coinvolgendo in particolare gli operatori italiani e sfruttando il ‘modello’ italiano delle piccole e medie imprese.
Agricoltura: gli interventi saranno finalizzati a diminuire i tassi di malnutrizione; favorire lo sviluppo delle filiere agroalimentari; sostenere lo sviluppo dei bio-carburanti non fossili. In questo quadro si ritengono fondamentali lo sviluppo dell’agricoltura familiare, la salvaguardia del patrimonio forestale e il contrasto e l’adattamento ai cambiamenti climatici tramite un’agricoltura integrata.
Salute: gli interventi puntano a rafforzare i sistemi sanitari, migliorando l’accessibilità e la qualità dei servizi primari materno-infantili; a potenziare le capacità locali in termini di gestione, formazione e impiego del personale sanitario, della ricerca e della digitalizzazione; sviluppare strategie e sistemi di prevenzione e contenimento delle minacce alla salute, in particolare pandemie e disastri naturali.
Energia: l’obiettivo strategico è rendere l’Italia un hub energetico, un vero e proprio ponte tra l’Europa e l’Africa. Gli interventi avranno al centro il nesso clima-energia, punteranno a rafforzare l’efficienza energetica e l’impiego di energie rinnovabili, con azioni volte ad accelerare la transizione dei sistemi elettrici, in particolare per la generazione elettrica da fonti rinnovabili e le infrastrutture di trasmissione e distribuzione. Il piano prevede, inoltre, lo sviluppo in loco di tecnologie applicate all’energia anche attraverso l’istituzione di centri di innovazione, dove le aziende italiane potranno selezionare start-up locali e sostenere così l’occupazione e la valorizzazione del capitale umano.
Acqua: gli interventi riguarderanno la perforazione di pozzi, alimentati da sistemi fotovoltaici; la manutenzione dei punti d’acqua preesistenti; gli investimenti sulle reti di distribuzione; e le attività di sensibilizzazione circa l’utilizzo dell’acqua pulita e potabile. Tutti questi pilastri sono interconnessi tra loro con gli interventi sulle infrastrutture, generali e specifiche in ogni ambito.
Meloni: “no buone intenzioni, ma obiettivi concreti”
“Il Vertice Italia-Africa è il primo appuntamento internazionale che l’Italia ospita da quando ha assunto la Presidenza del G7.
L’obiettivo, di medio e lungo periodo, che ci siamo dati è quello di dimostrare che siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri due continenti, Europa e Africa, sia interconnesso. E che possiamo crescere insieme.
Vogliamo costruire una cooperazione da pari a pari, nella quale l’Europa deve rifiutare l’approccio paternalistico che ha spesso dimostrato, lontana da qualsiasi tentazione predatoria, ma anche da quell’impostazione “caritatevole” che mal si concilia con le sue straordinarie potenzialità di sviluppo del Continente.
Enrico Mattei amava dire che “l’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono”. Da quest’intuizione vogliamo ripartire per scrivere una pagina nuova nelle nostre relazioni.
Il Piano Mattei che presentiamo oggi si basa su questi pilastri: istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua ed energia. È un piano ambizioso ma estremanente concreto, che partirà da progetti pilota in alcune Nazioni africane per poi estendersi al resto del Continente.
Un Piano di interventi con il quale vogliamo dare il nostro contributo a liberare le energie africane, anche per garantire alle giovani generazioni africane un diritto che finora è stato negato: il diritto a non dover essere costretto a emigrare e a recidere le proprie radici.
L’Africa è un Continente ricco di risorse, umane e strategiche, che può e deve stupire”. Così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa al termine del vertice Italia-Africa.