Alimentano ancora l’odio politico, ecco le immagini di inaudita vergogna dalle quali la sinistra non prende le distanze
Ancora oggi, solo a pochi giorni di distanza dalla commemorazione di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni: tre giovani di destra ammazzati dall’odio comunista, il cui ricordo è dovere per tutti noi, continua la squallida e vigliacca propaganda della sinistra sul ricordo della strage di Acca Larentia. Clicca qui per leggere le assurde polemiche della sinistra, frutto della loro ignoranza, dei giorni scorsi.
Alimentano ancora l’odio politico. Le immagini di una vergogna inaudita.
“Una vergogna inaudita come a distanza di 46 anni da una strage in cui sono stati assassinati 3 giovani missini ad Acca Larentia, senza aver mai avuto giustizia, ci sia ancora qualcuno che ne faccia dell’ironia, che infanghi la memoria di quei ragazzi e che alimenti l’odio politico. Prima la solita sinistra che fa finta di non ricordare che la predetta tragedia è rimasta impunita – oltretutto senza mai condannarla – poi le vignette che ai compagni piace definire “satiriche” che altro non sono che un dileggio verso questi ragazzi”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti.
Ecco la vignetta de Il Fatto.
Ecco la “guano art”
E ora la notizia di un “quadro” vigliaccamente intitolato “Cacca Larentia” e affisso, per provocazione, vicino alla sede di Fratelli d’Italia a Milano con i colori dell’arcobaleno. Più che “street art”, questa altro non è che “guano art”.
Scritte vergognose al Michelangelo a Firenze: il liceo “contro la violenza”
Mentre al liceo Michelangelo di Firenze, quello che per la sinistra doveva diventare il baluardo contro la violenza, è comparsa una scritta che inneggia alla strage del 7 gennaio 1978 firmata “antifa”, ove compare anche una forca.
Siamo nel 2024, non nel 1974
“Anziché chiedere in modo ossessivo compulsivo a Giorgia Meloni di condannare ciò che ha più volte condannato, vogliamo sapere perché il segretario del Pd Schlein non abbia ancora pronunciato una parola di condanna per gli assassini di Acca Larentia e non abbia chiesto che sia ora che a quei poveri morti sia resa giustizia.
È forse il suo un riflesso condizionato di amnesia ritenendo gli assassini ‘compagni che sbagliano’ e le Brigate Rosse ancora ‘sedicenti’? Cara Schlein siamo nel 2024, non nel 1974. Quanto alle organizzazioni neofasciste non sciolte, la Schlein chieda non a chi è oggi al Governo, ma ad ex ministri che siedono accanto a Lei in Parlamento perché non hanno proceduto in tal senso.
Forse perché, come tutti sanno, ad esclusione della stessa Schlein, per rendere operante il provvedimento occorre che lo stesso sia preceduto da una sentenza della magistratura? Se avesse studiato come si è arrivati allo scioglimento di Avanguardia Nazionale e di Ordine Nuovo – da parte dei Ministri dell’Interno che quei provvedimenti hanno assunto – eviterebbe di fare la capoclasse o l’aspirante tale, senza neppure essere allieva di sufficiente profitto”, sono le domande che Tommaso Foti rivolge alla Schlein che è rimasta in silenzio.