Perchè ho scelto di farmi megafono e perchè ti invito venerdì sera a Vicchio.
Immaginifico Kibbutz mugellano e setta violenta inferno dei diritti umani.
Definire cos’è Il Forteto non è facile. E’ sicuramente una realtà economica radicatissa nel Mugello, una delle aziende agricole più floride di tutta la penisola che esporta i propri prodotti in tutto il mondo. E’ una comunità che ha lo scopo “di rispettare i bisogni affettivi e di crescita umana fondamentali per le persone e di promuovere valori, come la solidarietà”, è di fatto un luogo di accoglienza per persone disagiate e minori affidati dal Tribunale.
Sul portale istituzionale della Comunità Montana Mugello si legge che gli scopi della Fondazione sono “Effettuare ricerche anche scientifiche di interesse sociale in ambito delle discipline antropologiche, sociologiche, psicologiche e pedagogiche per individuare adeguati modelli di rapporti interpersonali e sociali, Tutelare e promuovere i diritti civili dei minori e delle fasce sociali svantaggiate, Istruire e formare le famiglie per i compiti
educativi nei confronti dei figli naturali, affidati o adottati, in relazione allo svantaggio che questi manifestino e, tutti coloro che sono impegnati nello svolgimento di lavori e compiti educativi nei confronti dei minori con disagi psicofisici.”
Il Forteto è la Comunità che ha ospitato uomini illustri che sono o sono stati ai vertici delle Istituzioni, della Cultura e dell’attivismo sociale.
Le Istituzioni, anche quelle di cui faccio parte, per anni hanno sostenuto, incoraggiato e finanziato questa comunità nata da un gruppo parrocchiale di Prato, ma presto diventata un esperimento di socialismo reale, una sorta di mix tra un kibbutz mugellano e una comune parigina, basato su una particolarissima interpretazione della
religione e di alcuni ideali, ma modellato intorno alla stravagante figura carismatica di Roberto Fiesoli.
Ma il Forteto è stato, secondo i magistrati di Firenze, teatro di ripetuti abusi sessuali e violenze.
Certo Fiesoli era stato arrestato e condannato negli anni ’80 per abusi sessuali e stupisce che nessuno da Comune, Provincia e Regione si era scandalizzato per quella comunità da lui guidata che prendeva
in affidamento i minori dal Tribunale.
Ancora più incredibile se pensiamo che mentre nel 2000 una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per l’affidamento a Il Forteto di due bambini per trattamenti giudicati non conformi alla Convenzione di salvaguardia dei Diritti dell’Uomo, il Tribunale di Firenze continuava ad affidare minori fino al 2009 a quella realtà.
Nel frattempo il Comune di Vicchio nominava e confermava Roberto Fiesoli, quello condannato in via definitiva per abusi sessuali negli anni ’80, nel CDA della Istituzione dedicata a Don Milani e alla scuola di Barbiana. Non solo, ma il Sindaco ne difendeva la presenza anche dopo il secondo e recente arresto, mentre sulle pagine dei
quotidiani prendeva forma agli occhi di tutti l’inferno reale nascosto dietro l’apparenza nota a tutti.
Ma gli abusi sessuali sono solo uno degli aspetti, quello che mediaticamente ha colpito di più l’opinione pubblica, non propriamente educativi de Il Forteto.
Trascinato dall’energia di Caterina Coralli, attivissima consigliere comunale a Vicchio, ho dato il mio sostegno per organizzare un primo incontro pubblico nel cuore del Mugello per dare voce a Il Forteto reale, per fare da contrappeso al silenzio complice delle Istituzioni in questi ultimi 30 anni.
Da giovedì metterò a disposizione il mio tempo e il mio ruolo Istituzionale per fare da megafono alla voce di quelle donne-schiave che hanno lavorato per decenni, tutti i giorni, domeniche e feste comprese senza ferie e senza mai ricevere un euro di stipendio, al disagio di quei bambini strappati da realtà difficili e finiti in una
strana setta in cui si processa in pubblico chi guarda una ragazza, alla rabbia dei mariti che non possono dormire con le proprie mogli, al dolore delle famiglie naturali spezzate e umiliate perchè considerate “egoiste” per definizione, a quel ragazzo che si è visto negare il diritto di sapere di essere padre e alla paura di tutti coloro che vogliono ritrovare sè stessi dopo essersi annientati in una follia settaria.
Non sarà un percorso facile. Il Forteto gode di appoggi importantissimi, si fa forte della realtà economica costruita che non deve essere messa in discussione (facile vincere la concorrenza quando il core business della azienda è una setta che cancella diritti e stipendi) e nonostante tutto ha una immagine da “paradiso terrestre”
da difendere dai “diffamatori”:per la sinistra toscana resta la migliore realizzazione pratica dei valori teorici del socialismo reale.
Ti invito a venire a Vicchio, venerdì sera, per poter fare insieme questo primo passo nel percorso necessario a dare voce a tutti coloro che in qualsiasi modo sono stati vittime de Il Forteto.
Ti aspetto alle 21:00 di venerdì 13 al teatro comunale di Vicchio per l’incontro pubblico dal titolo “Luci e Ombre su Il Forteto. Rompiamo il silenzio”. Sono stati invitati a partecipare tutti i cittadini di Vicchio. Oltre a me parteciperanno anche Caterina Coralli, il capogruppo in Provincia Erica Franchi, il consigliere regionale Nicola Nascosti, il mio capogruppo in Regione Alberto Magnolfi e il Senatore Achille Totaro.